I bovini producono una maggiore quantità di emissioni di gas serra rispetto a tutti gli altri animali da allevamento. A confermarlo è una nuova ricerca scientifica, che riporta al centro dell’attenzione il tema dell’inquinamento atmosferico legato alla produzione di carne e di alimenti di origine animale.
Gli allevamenti di bovini producono una maggiore quantità di emissioni di gas serra rispetto a tutti gli altri tipi di allevamento. A confermarlo è una nuova ricerca scientifica, che riporta al centro dell’attenzione il tema dell’inquinamento atmosferico legato alla produzione di carne e di alimenti di origine animale.
La ricerca in questione, che ha ricevuto il supporto dell’International Livestock Research Institute (ILRI) e della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organization (CSIRO), ha riscontrato che i bovini risultano responsabili dei oltre tre quarti delle emissioni inquinanti prendendo in considerazione gli allevamenti di ruminanti, pollame e suini.
Ogni anno nel mondo vengono prodotte 58 milioni di tonnellate di carne bovina, 586 milioni di tonnellate di latte e 124 milioni di tonnellate di carne di pollo. Il consumo di carne è in aumento nei Paesi in via di sviluppo e vi è la preoccupazione che la diffusione di tale abitudine risulti insostenibile per il pianeta. Secondo l’Oms, infatti, 1 ettaro di terreno può sfamare 22 persone se su di esso si coltivano delle patate, 19 individui se consideriamo la coltivazione del riso, ma soltanto una o due persone se la destinazione di quanto coltivato riguarda i mangimi per gli animali da allevamento.
Lo studio ha preso in considerazione gli animali da allevamento di 28 regioni del mondo. Gli esperti hanno calcolato le emissioni di gas serra per quanto riguarda la produzione di latte, carne e uova. A spaventare non sono soltanto i quantitativi delle emissioni inquinanti, ma il totale dei cereali necessari a sfamare gli animali da allevamento, che raggiungono la quantità di 1,3 miliardi di tonnellate in Cina, America Latina, Europa e Nord America, con particolare riferimento a pollame e suini.
America Latina, Asia del Sud e Africa subsahariana rappresentano le regioni del mondo in cui gli allevamenti producono il maggior quantitativo di gas serra. L’allevamento di mucche, capre e pecore è stato identificato come il più dannoso per l’ambiente, per via delle risorse agricole necessarie alla produzione di carne o di latte (produrre 1 kg di proteine sotto forma di carne richiede 5 volte tanto mangime quanto ne sarebbe necessario per produrre 1 kg di proteine sotto forma di latte).
Come contrastare i cambiamenti climatici? Non soltanto grazie al ricorso alle energie rinnovabili e alla riduzione dell’inquinamento causato dai trasporti, ma anche modificando la propria alimentazione. Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Academy of Science con il titolo di “Biomass use, production, feed efficiencies, and greenhouse gas emissions from global livestock systems”.
Marta Albè
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