La nuova normativa comunitaria che amplia e inasprisce attraverso il diritto penale il novero dei reati contro l'ambiente nell'Unione Europea – e che punirà anche con sentenze fino a dieci anni di reclusione i crimini ecologici che causano la morte – è entrata in vigore in queste ore
Reati contro la fauna selvatica e deterioramento degli habitat, spedizione o scarico illegale di rifiuti, reati di inquinamento e commercio illegale di sostanze pericolose e non solo: ad aggravare e a mettere in pericolo uomini e ambiente sono anche molti altri crimini che, spesso hanno natura transfrontaliera, sono altamente redditizi e tuttavia difficili da individuare, perseguire e punire.
Per trovare una quadra e tentare di mettere un punto definitivo, sono appena entrate in vigore le nuove norme che estendono e inaspriscono l’elenco dei reati ambientali nell’ambito dell’Unione europea attraverso il diritto penale, anche con pene detentive fino a 10 anni per i reati ambientali che causano la morte.
Garantirà che le violazioni più gravi delle norme ambientali siano trattate come reati penali e che sia riconosciuto il ruolo chiave dei difensori dell’ambiente, ha dichiarato il commissario europeo per l’Ambiente Virginijus Sinkevicius.
La direttiva sui reati ambientali introduce nuove categorie di reati, come il riciclaggio illegale delle navi, l’estrazione illegale di acqua, le gravi violazioni della legislazione sulle sostanze chimiche e il mercurio. L’elenco, inoltre, comprende anche reati gravi relativi ai gas fluorurati a effetto serra e gravi violazioni della legislazione sulle specie esotiche invasive, oltre a punire il commercio illegale di legname.
Caring for the environment is caring for ourselves.
Today, the Environmental Crime Directive enters into force.
It establishes minimum rules regarding the definition of criminal offences and penalties to protect the environment more effectively.
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— European Commission (@EU_Commission) May 20, 2024
I nuovi elementi della Direttiva
Reati: la Direttiva comprende un elenco completo e aggiornato di condotte da definire come reati nell’ordinamento giuridico nazionale degli Stati membri. Rispetto alla Direttiva del 2008 sono state introdotte diverse nuove categorie di reati quali: riciclaggio illegale delle navi ed estrazione di acqua gravi violazioni della legislazione Ue sulle sostanze chimiche e sul mercurio immissione sul mercato ed esportazione di merci e prodotti pertinenti in violazione del regolamento antideforestazione dell’Unione
Reati qualificati: gli Stati membri sono tenuti a definire come reati qualificati i casi in cui un danno particolarmente grave e una distruzione dell’ambiente sono causati dalla commissione di uno dei reati elencati nella direttiva. I reati qualificati saranno puniti con otto anni, quelli che causano la morte di una persona con dieci anni di reclusione e gli altri reati con la reclusione fino a cinque anni.
Sanzioni: la direttiva stabilisce un sistema graduale di sanzioni detentive dal minimo al massimo e, per le persone giuridiche, introduce due metodi di sanzione alternativi basati su importi fissi compresi tra 24 e 40 milioni di euro e sul fatturato totale annuo mondiale della persona giuridica interessata
Difensori ambientali e non solo: la Direttiva prevede anche disposizioni in materia di sostegno ai difensori ambientali, partecipazione a procedimenti penali, tentativo, istigazione, favoreggiamento, circostanze aggravanti e attenuanti, prevenzione, congelamento e confisca, termini di prescrizione e giurisdizione.
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