Un'originale soluzione per far fronte ai cambiamenti climatici arriva da uno scienziato svedese: per ridurre le emissioni dovremmo diventare cannibali
La ricerca di risposte per far fronte ai cambiamenti climatici è sempre più urgente e qualcuno arriva a trovare soluzioni a dir poco provocatorie.
Secondo lo scienziato svedese Magnus Söderlund, ad esempio, una di queste soluzioni sarebbe quella di mangiare altre persone dopo la loro morte.
Lo scienziato ha parlato della possibilità di ricorrere al cannibalismo durante un’intervista rilasciata in occasione di una manifestazione sul futuro del cibo. Secondo Söderlund, la difficoltà principale sarebbe rappresentata dal convincere gli svedesi a intraprendere la pratica del cannibalismo ma, sebbene l’idea di mangiare esseri umani sia considerata un tabù, mangiarci tra noi potrebbe portare a ridurre le emissioni di gas serra.
Nutrirci di altri esseri umani risolverebbe infatti il problema dell’inquinamento dato dagli allevamenti di animali e la deforestazione provocata dal bisogno di terre per produrre mangimi, senza contare l’impatto ambientale delle pratiche di sepoltura.
Tutto questo potrebbe essere risolto mangiando i nostri cari, anziché seppellirli e nutrirci di manzo importato.
Söderlund non è il primo uomo di scienza a proporre idee originali per combattere i cambiamenti climatici: un anno fa un altro scienziato, Richard Dawkins ipotizzò un’idea simile, suggerendo di creare carne umana in laboratorio per superare le resistenze nei confronti del cannibalismo.
Tissue culture “clean meat” already in 2018? I’ve long been looking forward to this.https://t.co/p41NR3NEZn
What if human meat is grown? Could we overcome our taboo against cannibalism? An interesting test case for consequentialist morality versus “yuck reaction” absolutism.— Richard Dawkins (@RichardDawkins) March 3, 2018
Per combattere il riscaldamento globale e le emissioni di gas serra esistono però altre alternative al nutrirsi di esseri umani.
Le scelte alimentari possono ricadere ad esempio sulla carne prodotta in laboratorio, oppure sull’uso di farine o burger ricavati dagli insetti.
I più tradizionalisti possono invece optare per una dieta vegana che, di fronte a queste nuove proposte, sembra decisamente una scelta molto meno estrema.
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