Emergenza clima. Dal British Medical Journal arriva un appello shock all’Oms, che dovrebbe dichiarare l’emergenza per la salute. Quando la rivista scientifica iniziò a pubblicare articoli dedicati ai cambiamenti climatici, pare che alcuni lettori non avessero compreso la loro correlazione con i rischi per la salute.
Emergenza clima. Dal British Medical Journal arriva un appello shock all’Oms, che dovrebbe dichiarare l’emergenza per la salute. Quando la rivista scientifica iniziò a pubblicare articoli dedicati ai cambiamenti climatici, pare che alcuni lettori non avessero compreso la loro correlazione con i rischi per la salute.
Ma gli esperti hanno proseguito le loro ricerche, convinti della minaccia rappresentata dai cambiamenti cimatici per la salute umana e la sopravvivenza. Ora hanno deciso di rivolgersi direttamente ai medici con la pubblicazione dei un articolo che porta il titolo di “The science of anthropogenic climate change: what every doctor should know”.
Il messaggio è rivolto direttamente a chi si occupa della salute dei pazienti e che dunque dovrebbe essere al corrente dei rischi legati ai cambiamenti climatici. È evidente. Secondo Fiona Godlee, direttore del British Medical Journal, l’uomo è responsabile dei cambiamenti climatici. E di conseguenza rischia di rovinare l’umanità con le proprie stesse mani.
Ormai gran parte della comunità scientifica sarebbe concorde sulla minaccia rappresentata dal riscaldamento globale per la sopravvivenza dell’umanità. Sono le attività antropiche che negli ultimi 50 anni hanno causato l’aumento della temperatura del Pianeta di mezzo grado, soprattutto a causa delle emissioni di Co2.
Gli effetti del riscaldamento globale sono già sotto i nostri occhi: i ghiacciai polari si stanno sciogliendo e il livello del mare si sta innalzando. Secondo gli ultimi dati messi a disposizione dagli esperti, se non interverremo per arginare le emissioni di Co2, la temperatura terrestre si innalzerà di 4 gradi entro il 2100.
Gli Stati Uniti stanno già prevedendo i prossimi flussi migratori verso l’Alaska, con cittadini in fuga dalle zone che saranno più colpite dai cambiamenti climatici e che diventeranno dei veri e propri rifugiati del clima. Secondo il direttore del British Medical Journal, inoltre, gli stili di vita a basso impatto di carbonio porteranno anche a tassi più bassi di obesità, diabete e tumori, le ormai purtroppo comuni malattie legate al benessere economico, il cui raggiungimento ha avuto un impatto micidiale sul clima e sul Pianeta.
Infine, secondo Godlee, le morti di Ebola, sebbene tragiche e spaventose, sembreranno insignificanti se paragonate al caos che possiamo attenderci per i nostri figli e nipoti se il mondo non farà nulla per controllare le emissioni di carbonio. Il loro continuo aumento, se non si interverrà subito per limitarle, genererà un vero e proprio allarme per la slaute di tutta l’umanità.
Marta Albè
Fonte foto: assets.worldwildlife.org
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