Siamo l'ultima generazione in grado di combattere il cambiamento climatico e abbiamo il dovere di agire. A dirlo non sono gli ambientalisti, ma l'ottavo e attuale Segretario generale delle Nazioni Unite in persona
Siamo l’ultima generazione in grado di combattere il cambiamento climatico e abbiamo il dovere di agire.
A dirlo non sono gli ambientalisti, ma l’ottavo e attuale Segretario generale delle Nazioni Unite in persona. Sono infatti le parole con cui Ban Ki Moon chiude un suo editoriale su The Guardian.
“Quest’anno l’ONU segna il suo 70 ° anniversario. Purtroppo, c’è poco tempo per riflessioni e celebrazioni. Molto più urgenti sono le richieste e le sfide alimentate da un aumento dei conflitti, delle malattie e delle sofferenze umane. Tutto ciò costringe la comunità internazionale a impegnarsi di più e fornire la leadership necessaria per affrontarli”, dice il Segretario generale.
Si va dall’Ebola, che continua ad affliggere l’Africa occidentale, dove l’epidemia è stata una grande sconfitta per lo sviluppo, all’inasprimento di conflitti ed estremismo, passando per l’eliminazione del programma di armi chimiche della Siria, le tensioni in Ucraina, Nigeria, Yemen, Darfur, e, immancabile, per il riferimento agli attacchi terroristici a Parigi.
In un 2014 caratterizzato da tutte queste turbolenze, gli stati membri delle Nazioni Unite, ricorda Ban Ki Moon, hanno proposto anche una bozza iniziale degli obiettivi di sviluppo sostenibile, che guideranno gli sforzi contro la povertà per la prossima generazione.
Ulteriori negoziati inizieranno questo mese e culmineranno in un vertice speciale a New York a settembre, con l’adozione di un programma di sviluppo che possa contribuire ad affrontare la disuguaglianza, l’emancipazione delle donne e promuovere una prosperità condivisa.
Quanto al clima, “dobbiamo puntare in alto: verso l’adozione di un accordo ambizioso e universale a Parigi nel mese di dicembre, necessario per mantenere l’aumento delle temperature globali al di sotto della soglia di pericolo dei 2C”, conclude il Segretario generale, ricordando come la nostra è la prima generazione che può porre fine alla povertà, e l’ultima che può prendere misure per evitare i peggiori impatti dei cambiamenti climatici.
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