I cambiamenti climatici non intaccano gli abissi degli oceani?

Il profondo e freddo blu degli oceani continua a stupire gli scienziati della Nasa di Pasadena, in California proprio perché....è freddo. O meglio, l'oceano non si è scaldato in maniera misurabile negli ultimi 10 anni e non se ne conoscono le ragioni. Potrebbe non essere colpa del Cambiamento Climatico. Lo rivela uno studio pubblicato il 5 ottobre sulla rivista Nature Climate Change.

Misteri degli abissi. Il profondo e freddo blu degli oceani continua a stupire gli scienziati della Nasa di Pasadena, in California proprio perché….è freddo. O meglio, l’oceano non si è scaldato in maniera misurabile negli ultimi 10 anni e non se ne conoscono le ragioni. Potrebbe non essere colpa del Cambiamento Climatico. Lo rivela uno studio pubblicato il 5 ottobre sulla rivista Nature Climate Change.

Per ricavare questi dati gli scienziati hanno utilizzato le rilevazioni satellitari che hanno registrato le informazioni relative alla temperatura dal 2005 al 2013 scoprendo così che in questo intervallo di tempo la porzione di oceano al di sotto di 1,24 miglia (1.995 metri) non si è riscaldato. Non è chiaro se questa condizione sia imputabile al Cambiamento Climatico visto che il livello dei mari è ancora in aumento, così come rilevato dal 2005, con una rete di 3.000 sonde galleggianti.
Sono state fatte molte ipotesi, cercando nei vari processi geologici e biochimici di terra, aria e mare per spiegare questa condizione di calore “mancante”. Una delle ipotesi al vaglio è che la porzione inferiore dell’oceano stia rallentando, ma è un’idea che deve essere ancora vagliata.

Proprio in virtù delle difficoltà di misurazione questo è il primo studio a utilizzare le osservazioni satellitari per misurare le temperature dirette dell’oceano superiore. Questo lavoro ha sottolineato l’ aspetto importante dell’innalzamento dei mari che infatti avviene a causa dell’espansione dell’acqua quando gli oceani si fanno più caldi e delle acque che provengono dallo scioglimento dei ghiacci.

“Le parti profonde dell’oceano sono più difficili da misurare”, ha detto William Llovel, autore principale dello studio di JPL “La combinazione dei dati satellitari e diretta della temperatura ci dà un assaggio di quanto innalzamento del livello del mare avviene a causa del riscaldamento profondo. E in questo caso questo riscaldamento non c’è.”

L’altro aspetto che ha colpito i ricercatori è che durante lo stesso periodo, il riscaldamento nella metà superiore del mare è continuato senza sosta, segno inequivocabile che il nostro pianeta si sta scaldando. Inoltre si sono resi conto che i dati registrati dal 1970 al 2005 non fornivano valide informazioni. In questo nuovo studio hanno scoperto che gli oceani hanno assorbito molto più calore in quei 35 anni rispetto a quanto si pensasse. Resta comunque ancora da chiarire il perché gli abissi siano così freddi.

Non si fermano quindi le indagini per capire e proteggere il nostro pianeta e la NASA continua a monitorare la salute della Terra grazie a satelliti e campagne di osservazione aeree e terrestri, sviluppando nuovi modi di interconnettere i dati ottenuti tra le diverse ricerche per vedere meglio come il nostro pianeta stia cambiando.

Dagli innumerevoli lavori scientifici che vanno a confermare il riscaldamento globale appare evidente come gli effetti di questa condizione siano innumerevoli e le conseguenze spesso diverse nei quattro angoli del mondo.
Pensavamo di saperne abbastanza e invece la natura continua a porci davanti i suoi profondi misteri e alle nostre responsabilità.

Cristiana Priore

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