Ondate di caldo anomalo e alluvioni: queste saranno le città italiane più minacciate nei prossimi anni

Un nuovo rapporto sul clima in Italia ha evidenziato 6 città che nei prossimi anni maggiormente subiranno lo scotto dei cambiamenti climatici

Un nuovo rapporto sul clima nel nostro paese ha evidenziato 6 città che nei prossimi anni maggiormente subiranno gli effetti della crisi climatica e delle conseguenti temperature anomale in rialzo 

Il rapporto realizzato dal Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) lancia l’allarme: il clima nel nostro paese sta cambiando troppo velocemente per effetto del riscaldamento globale, e le nostre città non sono adeguatamente equipaggiate per resistere all’imponente sfida. Urbanizzazione selvaggia, cementificazione, mancanza di aree verdi e di manovre di urbanizzazione green sono tutti fattori che contribuiscono a rendere le città italiane sempre più invivibili.

Lo studio ha preso in esame sei città italiane – Milano, Roma, Torino, Napoli, Bologna e Venezia – che negli ultimi trent’anni hanno visto un’impennata della loro temperatura media e che, secondo le previsioni, sono destinate a subire gli effetti devastanti di un ulteriore aumento delle temperature (fino a +2°C entro il 2050), con l’aumento dei giorni da bollino rosso e delle ondate di caldo anomalo in tutte le stagioni. Questo significa danni alla salute delle persone (con conseguente aumento della mortalità) ma anche e soprattutto all’ambiente: le ondate di siccità, miste alle precipitazioni estreme, creeranno i presupposti ideali per frane e allagamenti. Per ciascuna delle città, il rapporto ha analizzato quattro fattori: clima, impatti climatici, valutazione dei rischi e strumenti di adattamento.

Analisi città italiane

@ Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

Milano. Negli ultimi due anni la temperatura nel capoluogo lombardo è aumentata di quasi un grado, ma ciò che preoccupa di più è l’aumento del fenomeno delle ‘notti tropicali’ – notti in cui la temperatura non scende sotto i 20°C – che creano stress termico ed insofferenza nella popolazione, nonché un aumento dei consumi energetici per gli impianti di condizionamento dell’aria. I milanesi dovranno prepararsi ad un ulteriore aumento della temperatura media (+2°C entro la fine del secolo) ma anche a più giornate di caldo intenso: si stima che in futuro si possano avere fino a 30 giorni di calore in più rispetto a quelli che già si sperimentano attualmente.

Napoli. Anche il capoluogo partenopeo ha segnato un aumento di quasi un grado nelle temperature medie rispetto a trent’anni fa. Si stima un incremento dei giorni molto caldi (+50 rispetto ai dati attuali) e delle temperature medie (+2°C entro fine secolo), con conseguenze soprattutto per la popolazione anziana. Ciò che preoccupa, tuttavia, sono le piogge intense, che inizieranno a verificarsi sempre più spesso: questo fenomeno sarà reso ancora più grave dall’alta percentuale di superficie cementificata (63% della superficie della città) che rende il suolo impermeabile e impedisce un corretto assorbimento dell’acqua – ecco spiegata anche la presenza di voragini sulle strade e di crolli di edifici vecchi, fiaccati dall’insistenza delle infiltrazioni d’acqua piovana.

Roma. La nostra capitale è una città densamente popolata e con alti livelli di inquinamento, che hanno portato negli ultimi anni un aumento delle temperature di oltre 3,5°C (con già più di 133 giorni di caldo intenso rispetto a dieci anni fa) e a circa 600 decessi legati al caldo: la mortalità degli over 55 in conseguenza del caldo è aumentata del 22% rispetto agli scorsi anni. Inoltre anche Roma, come Napoli, soffre per una superficie urbana altamente cementificata (91% della superficie totale della città) che la rende più fragile all’attacco dei fenomeni climatici estremi.

Venezia. La città della laguna, già pesantemente minacciata dall’innalzamento dei mari che entro qualche decennio potrebbe arrivare a sommergerla, ha registrato un aumento delle temperature medie di 1,1°C, ma anche un incremento delle notti tropicali (+40). L’analisi, tuttavia, si sofferma sui fenomeni legati alle precipitazioni estreme e alla cosiddetta ‘acqua alta’: negli ultimi 150, il livello dell’acqua della laguna è salito di ben 30 centimetri, mentre i fenomeni di acqua alta sono sempre più frequenti (40 episodi solo negli ultimi dieci anni).

Torino. Anche nel capoluogo piemontese si registra un +0,9°C rispetto alla temperatura media dell’ultimo trentennio, con 2017, 2019 e 2020 registrati come anni più caldi di sempre; nello scenario previsto per i prossimi anni, la città sperimenterà ogni anno fino a 28 giorni di calore intenso in più. Anche sul fronte precipitazioni, Torino è considerata a rischio per via dell’alta cementificazione del suo territorio.

Bologna. Anche per questa città è previsto un aumento delle temperature di 2°C nei prossimi anni, con un conseguente aumento della mortalità associata del 3%. L’intera area attorno alla città, inoltre, è considerata a rischio per precipitazioni estreme e alluvioni, con fenomeni di allagamento sempre più frequenti ed intensi.

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Fonte: Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

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