Calabria allo stremo: non si riescono a spegnere gli incendi che stanno devastando il Parco dell’Aspromonte appena dichiarato patrimonio Unesco

Gli incendi in Calabria seminano morte e distruzione. Distrutto il bosco di Acatti, mentre sale a tre il bilancio delle vittime

Anche la Calabria è in fiamme. E non bruciano erbacce e sterpaglie. Tra le aree più colpite dagli incendi scoppiati negli ultimi giorni ore c’è, infatti, il Parco Nazionale dell’Aspromonte con le sue antichissime faggete, dichiarate recentemente Patrimonio dell’Umanità Unesco Le fiamme hanno già divorato uno dei boschi di pino calabro più importanti del nostro Paese: il bosco di Acatti, ridotto in cenere. 

In Calabria il fuoco sta seminando paura e morte e avanza, in molti casi senza lasciare scampo. Ieri il triste bilancio delle vittime dei roghi è salito a tre persone (residenti in provincia di Reggio), che tentavano di proteggere la propria terra e gli animali. E l’inferno non è ancora finito, considerato che restano ancora numerosi incendi da domare. Per far fronte alla delicata situazione ieri la Regione ha chiesto lo stato d’emergenza, formalizzando la richiesta al Governo.

Nei rapporti stilati dall’Azienda Calabria verde, delegata all’attuazione del Piano antincendio boschivo continuano a pervenire, presso le sale operative di Calabria verde e della Protezione civile, numerose richieste di intervento e di soccorso, pure in funzione della tutela della vita umana in caso degli incendi di interfaccia. – si legge nel comunicato della Giunta regionale – Appare necessario richiedere, al Governo, la dichiarazione dello stato di emergenza, tenuto conto, fra l’altro, dell’enorme dispiegamento di risorse umane e strumentali impiegate in campo, anche per effetto della presenza delle organizzazioni di volontariato provenienti da altre regioni in virtù della dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale.

A rischio gli alberi secolari del Parco dell’Aspromonte

Nelle ultime ore il fuoco è avanzato in maniera spaventosa raggiungendo il Parco Nazionale dell’Aspromonte, uno dei tesori di biodiversità più preziosi del nostro Paese. 

La conclusione di questo inferno è ancora lontana dall’essere raggiunta – denunciano su Facebook le guide del parco – Mani criminali continuano ad appiccare fuochi e la lotta sembra impari. Non stiamo parlando di qualche boschetto, buono per farci una passeggiatina e pubblicare un paio di foto su instagram, ma sono i boschi della zona a tutela integrale, dall’altissimo valore naturalistico per noi, per la Calabria, l’Italia e per tutto il mondo. È come se bruciassero i Bronzi di Riace e noi li potessimo vedere mentre il metallo si scioglie e cola sulle basi di marmo… anzi peggio, perché questo fuoco causerà gravi danni alle nostre vite nel prossimo e medio futuro. Chi brucia un bosco brucia un pezzo del presente e del futuro di tutti e molti non si stanno rendendo conto del danno ENORME, che stiamo subendo ed abbiamo subito.

Fortunatamente le faggete vetuste al momento non sono andate distrutte, ma l’allerta è massima e la situazione potrebbe peggiorare improvvisamente.

Le nostre Faggete sono praticamente circondate dai roghi, ma continuano a resistere. – fa sapere attraverso un post su Facebook il Presidente del Parco, Leo Autelitano – La minaccia, però, non è superata, anzi il contesto è complicatissimo perché quell’incendio è particolarmente violento e ampio: la situazione può precipitare in un brevissimo lasso temporale. Siamo tutti all’opera per salvarle: dall’alto i canadair supportano gli uomini ed i mezzi impegnati da terra. È in atto dispiegata tutta la forza possibile per salvare le faggete e domare il fuoco, con i carabinieri del Reparto biodiversità coordinati dal Tenente colonnello Alessandra D’Amico, gli operai dell’ufficio biodiversità coadiuvati dal personale dell’Ente Parco che hanno bloccato le fiamme in una vera e propria azione di resistenza. Alcuni stanno creando, quasi a mani nude, dei percorsi per facilitare l’accessibilità dei mezzi. Il comune di Samo, inoltre, ha inviato sul posto mezzi utili per le attività.

Ad avere la peggio il bosco secolare di Acatti, una pineta naturale caratterizzata da alberi di maestose dimensioni, tra cui la rovere meridionale, il leccio e l’abete bianco. A causa delle carenza di mezzi arei, è stato infatti divorato dalle fiamme.

Così, in poche ore se n’è andato uno dei più importanti patrimoni naturali della Regione, dove la guerra contro il fuoco (nella maggior parte dei casi appiccato da criminali) non è ancora finita.

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Fonti: Parco nazionale dell’Aspromonte (Facebook)/Regione Calabria

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