Il grande fungo puma era stato avvistato solo una volta negli anni ‘80, ma ora è stato ritrovato grazie all’aiuto di due appassionati di funghi nelle montagne Nahuelbuta
Un recente traguardo nel campo della conservazione ha riportato alla luce una delle specie più enigmatiche di funghi, il grande fungo puma (Austroomphaliaster nahuelbutensis), grazie a una spedizione nelle montagne Nahuelbuta, in Cile.
Questa specie era stata avvistata solo una volta negli anni ‘80 e da allora era scomparsa dai radar della scienza, tanto da essere inserito nella “lista dei 25 più ricercati”. Il fungo, di piccole dimensioni e dal colore marrone-grigiastro, si nasconde nel suolo della foresta e le sue parti riproduttive sono visibili solo per brevi periodi durante l’anno. Questa rarità, insieme alla sua capacità di mimetizzarsi tra le foglie cadute, ha reso la sua riscoperta una sfida complessa.
Ma come è avvenuto tutto ciò? Nel maggio 2023, la Fungi Foundation, in collaborazione con la Fundación Nahuelbuta, ha organizzato una spedizione nelle stesse date in cui Norberto Garrido, il micologo che per primo descrisse la specie nel 1988, l’aveva trovata.
Dal 2017 il progetto ha riscoperto 13 delle specie più ricercate
La tempistica era fondamentale per aumentare le possibilità di avvistamento, poiché si sospettava che il fungo potesse emergere solo in un preciso periodo dell’anno. Durante l’ultima giornata della spedizione, due partecipanti locali appassionati di funghi hanno fatto una scoperta decisiva, trovando un gruppo di funghi che corrispondeva alla descrizione di Garrido.
Grazie a un’analisi del DNA, il team ha confermato che si trattava proprio del grande fungo puma, ponendo fine a 36 anni di mistero. Questa scoperta si inserisce in un più ampio contesto di sforzi globali per ritrovare specie perdute, condotti dall’organizzazione Re:wild attraverso il programma “Search for Lost Species”.
Dal 2017 il progetto ha riscoperto 13 delle specie più ricercate, incluse altre meraviglie come la salamandra rampicante di Jackson in Guatemala e l’ape gigante di Wallace in Indonesia. Il ritorno del grande fungo puma oltre ad essere una grande vittoria per la scienza è anche un esempio dell’importanza della collaborazione tra scienziati e comunità locali per la conservazione della biodiversità. Le spedizioni come questa permettono di comprendere meglio l’interazione delle specie con l’ambiente e di studiarne il potenziale adattamento ai cambiamenti climatici e alle minacce che affrontano.
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Fonte: Rewild
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