A Cremona, un barista generoso ha offerto i suoi tavolini nelle ore del giorno in cui non li utilizza al bar vicino molto piccolo che così può ripartire
Barbara D’Auria è la proprietaria del “Piccolo bar” di Cremona che, come suggerisce anche il nome, è un locale con capienza molto ridotta e senza plateatico (ossia lo spazio esterno in cui poter mettere tavolini e sedie). Un vero e proprio problema ora che è necessario rispettare le distanze di sicurezza e la gente preferisce stare all’aperto.
Come ha dichiarato a Cremona Oggi la donna: “Non ci ho dormito la notte, perché non sapevo come fare”. Il bar di Barbara, infatti, ha proprio davanti le strisce pedonali e quindi è impossibile per lei poter usufruire degli spazi esterni.
Poi l’idea! Chiedere aiuto al titolare del bar vicino che apre solo nel tardo pomeriggio-sera. Si tratta di Emanuele Capelli, che è proprietario dell’Hobos in piazza della Pace.
Il vicino si è mostrato davvero disponibile dando un grande esempio di solidarietà in questi tempi difficili. Ha deciso di offrirle la possibilità di utilizzare i suoi tavolini nelle ore in cui è chiuso, in modo da permetterle di lavorare di più.
Così ha commentato Barbara:
“Li conosco e vengono anche a fare colazione da me, ma non mi aspettavo una tale spontanea generosità. Gli sono molto grata”.
Il tutto è passato poi per le vie ufficiali e il Comune ha dato il via libera all’accordo che prevede per il Piccolo Bar l’utilizzo di un plateatico che non sarebbe di propria competenza.
Così ora, grazie a quei tavolini e alla generosità del suo vicino, il Piccolo Bar non rischia più di perdere la clientela e di dover chiudere.
Una bella storia dove non c’è traccia di invidia e competizione ma solo di solidarietà ed empatia.
Come ha dichiarato Emanuele al Corriere della Sera:
“In questi mesi di lockdown abbiamo vissuto una crisi senza precedenti. Allora perché non ripartire sostenendosi a vicenda? Il mio è stato un gesto spontaneo, mi piacerebbe che fosse un esempio per altre realtà”.
Fonti di riferimento: Cremona Oggi / Corriere della Sera Facebook
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