Sciarpe: quante ne abbiamo nell’armadio che non usiamo più? A Bologna arriva un’idea solidale: lasciarne una appesa a un albero o ad un palo per le persone che ne hanno bisogno.
Sciarpe: quante ne abbiamo nell’armadio che non usiamo più? A Bologna arriva un’idea solidale: lasciarne una appesa a un albero o ad un palo per le persone che ne hanno bisogno.
Con l’arrivo delle basse temperature, i senzatetto si ritrovano a combattere con il freddo, nella città delle due Torri, arriva un’idea semplice per aiutare chi anche quest’anno sarà costretto a dormire in strada.
Avevamo già parlato di iniziative simili, dopo i cappotti, il caffè, il gelato, la pizza, pane, giocattoli, ma anche pranzi e cene, adesso sono le sciarpe ad essere donate. Un’usanza made in Usa che nasce grazie al gruppo Guardian Angels e già affermata in tante altre città americane.
A Bologna, la sezione italiana ha appena lanciato questo modo speciale di aiutare i senzatetto: in pratica ,basta lasciare su un albero o legata a un palo una sciarpa che chi ne ha bisogno, può prendere liberamente per ripararsi dal freddo.
Accanto alle sciarpe viene messo un biglietto per spiegare il senso del gesto:
“Non sono una sciarpa persa! Per favore, prendimi con te se hai freddo. Ti scalderò”.
Chi lo leggerà, dunque, saprà che siamo davanti a una sciarpa sospesa. Il progetto pionieristico dei Guardian Angels parte da due quartieri di Bologna, San Donato e San Vitale, ma l’intenzione è di estenderlo a tutta la città.
Altre iniziative solidali:
- CAPPOTTI E MAGLIONI LEGATI AI LAMPIONI, L’IDEA DEI BAMBINI PER RISCALDARE I SENZATETTO (FOTO)
- MAKENNA, LA RAGAZZINA DI 12 ANNI CHE DONA CAPPOTTI AI SENZATETTO PER PROTEGGERLI DAL FREDDO (FOTO)
“Dona una sciarpa” è, quindi, un bella risposta di solidarietà all’insegna della sharing economy e della condivisione, per aiutare chi a causa, principalmente, della crisi che ha messo in ginocchio l’Italia, è costretto a ripari di fortuna. Non possiamo che augurarci venga replicato in tante altre città.
Per sapere come partecipare all’iniziativa clicca qui
Dominella Trunfio