Fuggire dal proprio Paese alla ricerca di un vita migliore e cadere in un vicolo cieco fatto di sfruttamento, di continui respingimenti e espulsioni, nonostante le buone intenzioni e la volontà di lavorare. Le cose possono cambiare? Una possibilità c’è: la “salsa migrante” del progetto NetzaNet.
Fuggire dal proprio Paese alla ricerca di un vita migliore e cadere in un vicolo cieco fatto di sfruttamento, di continui respingimenti e espulsioni, nonostante le buone intenzioni e la volontà di lavorare. Le cose possono cambiare? Una possibilità c’è. È la salsa migrante del progetto NetzaNet.
Pensiamo alle centinaia di braccianti sfruttati – sia italiani che stranieri – da una stagione all’altra per la raccolta dei pomodori e delle arance. Tristemente celebre è il caso di Rosarno. Si lavora duramente dall’alba al tramonto in cambio di pochi centesimi e senza diritti. NetzaNet vuole agire in modo concreto per aiutare migranti e precari a cambiare vita.
Una delle chiavi per la riuscita del progetto è l’autoproduzione, a partire, ad esempio, dalla salsa di pomodoro. Si otterrà così una “salsa migrante”, realizzata senza sfruttamento dalla raccolta degli ortaggi, alla preparazione fino al confezionamento – tutto secondo metodi tradizionali e seguendo le regole sanitarie e di sicurezza previste dalla legge.
NetzaNet significa libertà. La libertà per i migranti di lavorare e circolare senza dover affrontare continue espulsioni e respingimenti e senza dover subire i continui ricatti di padroni, caporali e multinazionali. I progetti attivi e da ampliare non riguardano soltanto gli stranieri, ma anche i giovani disoccupati e i precari italiani. Grazie all’autoproduzione, si potranno sperimentare nuovi modi di vivere le relazioni umane, in nome della socializzazione.
Il progetto è fortemente legato alla città di Bari e alla terra pugliese, dove sempre più spesso i migranti devono affrontare situazioni di sfruttamento del lavoro per la trasformazione dell’oro rosso nella salsa che portiamo sulle nostre tavole. Per dare vita all’iniziativa, NetzaNet ha bisogno dell’aiuto di tutti e per questo motivo propone una raccolta di donazioni in crowdfunding.
Il denaro servirà per acquistare 10 quintali di pomodori da cooperative e aziende agricole dove i lavoratori e le lavoratrici – braccianti, immigrati e non – siano retribuiti dignitosamente. Ci saranno strutture preparate appositamente per la lavorazione dei pomodori. Contadini e contadine, con la loro esperienza, seguiranno il processo di preparazione della salsa. Le conserve NetzaNet verranno distribuite con l’etichetta Sfrutta 0 presso i mercati e le fiere dell’autoproduzione, i Gruppi d’Acquisto Solidali e i siti web di vendita di prodotti locali.
Per offrire il vostro contributo, visitate la pagina web dedicata all’iniziativa.
Marta Albè
Fonte foto: llnwd.net
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