Per le amministrazioni locali molto spesso quello dei rifiuti è sentito come un problema, ma esistono anche in Italia sempre più esempi virtuosi che lo hanno fatto diventare una risorsa da comunicare nel migliore dei modi per ottenere la piena collaborazione dei cittadini. Il Comune di Perugia può essere considerato uno di quelli.
Per le amministrazioni locali molto spesso quello dei rifiuti è sentito come un problema, ma esistono anche in Italia sempre più esempi virtuosi che lo hanno fatto diventare una risorsa da comunicare nel migliore dei modi per ottenere la piena collaborazione dei cittadini. Il Comune di Perugia può essere considerato uno di quelli.
In Italia problema dei rifiuti è spesso alla ribalta delle cronache con situazioni limite come quelle raggiunte nei mesi scorsi a Palermo o in Campania, dove sono ancora sotto gli occhi di tutti i cumuli di spazzatura accatastata fuori dai cassonetti anche per giorni se non addirittura mesi e spesso data alle fiamme dai cittadini a loro modo “disperati” per una situazione di difficile risoluzione.
La gestione scriteriata dei rifiuti, frutto di ignoranza da parte della popolazione, sobillata dai politici e dalla criminalità organizzata che si è buttata a capofitto su di un settore che “puzza”, ma in grado di generare guadagni non indifferenti, non deve rappresentare però l’unica immagine che abbiamo del problema. Un problema sentito per forturna da sempre più governanti italiani (sindaci, presidenti di regioni) nonché dai cittadini, che, insieme, si stanno muovendo nella direzione giusta.
Numerosi iniziative in lungo e in largo per la penisola sono state intraprese per sensibilizzare al corretto smaltimento dei rifiuti urbani, e tra queste è da citare il caso di Perugia in cui la nuova amministrazione comunale, con l’assessore all’ ambiente Lorena Pesaresi in prima fila, ha deciso di rivoluzionare la gestione dell’immondizia, eliminando gradualmente tutti i cassonetti per i rifiuti dal territorio comunale (uno dei più estesi d’Italia, con oltre 166000 mila abitanti) e incrementando raccolta porta a porta. Ma soprattutto ha avviato un’interessante operazione di comunicazione ambientale per informare e sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata, un passo fondamentale per la piena riuscita di questo tipo di iniziative.
Il processo di informazione della popolazione del comune umbro ha preso avvio lo scorso 9 Gennaio, giorno nel quale in una conferenza stampa tenutasi presso la sala della giunta comunale di palazzo dei priori si è parlato del tema “Nuovi servizi di igiene ambientale a seguito del nuovo contratto di gestione dei rifiuti“, occasione nella quale il sindaco Wladimiro Boccali e l’assessore all’ ambiente Lorena Pesaresi hanno presentato il progetto “Un mese per l’Ambiente” che il comune intende portare avanti con una serie di appuntamenti e manifestazioni organizzate con lo scopo di illustrare e promuovere i servizi di igiene urbana che sono previsti nel nuovo contratto di gestione dei rifiuti.
Tra le iniziative di comunicazione messe in piedi e che hanno fatto seguito alla conferenza stampa, il convegno dal titolo “da cosa nasce cosa, il cittadino utente al centro dei nuovi servizi di igiene ambientale“, tenutosi presso la sala dei notari di palazzio dei Priori il 19 Gennaio, grazie al quale si è inteso spiegare ad una più folta platea (che spaziava dai cittadini alle scolaresche di alcuni comuni limitrofi) l’opera di sensibilizzazione in atto a partire dalle giovani generazioni.
All’incontro hanno preso parte oltre alle istituzioni comunali (sindaco ed assessore all’ambiente), l’ex Ministro all’ambiente nel governo Prodi (1996) e attuale Presidente della fondazione sviluppo sostenibile, Edo Ronchi, al quale si deve anche la prima legge quadro atta alla regolamentazione del settore dei rifiuti (più noto sotto il nome di decreto Ronchi).
Presenti anche David Newman, Presidente del consorzio italiano compostatori, Carlo Noto (Amministratore Delegato di Gesenu – società che dal 1980 provvede alla nettezza urbana nel comune di Perugia- la Diega Carlo Facciotto (Direttore del CONAI), Fernanda Cecchini, sindaco di Città di Castello (Pg) e presidente dell’ ANCI (associazione nazionale comuni d’Italia) dell’Umbria e Silvano Rometti (assessore all’ambiente-Regione Umbria).
L’intento che il comune di Perugia si prefigge in questo primo periodo è appunto quello di sensibilizzare la popolazione sia consegnando materiale informativo “porta a porta” ai cittadini, che organizzare incontri come quello citato.
I punti sui quali è necessario lavorare sono quelli della gestione in sicurezza dei rifiuti, della prevenzione dell’impatto ambientale, con l’intento, appunto di trasformare i rifiuti in risorsa.
L’assessore alle politiche ambientali ha sottolineato dati importanti ovvero quelli della percentuale raggiunta nel comune dalla raccolta differenziata (45 %), il fatto che si sia al primo posto per compostaggio e riciclo del tetrapak, anche se un lato “negativo” è offerto ancora dalla grande quantità di rifiuti da smaltire.
Sono stati inoltre fissati gli obiettivi per il futuro (molto ambiziosi, ma diciamolo francamente che in questi casi un po’ di ambizione non fa male, pur che si agisca sempre correttamente) che saranno graduali: nel primo anno si punta al 55% (estendendo il servizio di raccolta differenziata porta a porta dall’attuale 30% al 50% dei cittadini) il 60% nel 2011, il 65% nel 2012 (70% della popolazione) per entrare a pieno regime nel 2013.
Il tutto è portato avanti grazie all’ ATI 2 (ambito territoriale integrato) nel quale si trova Perugia insieme ad altri comuni per un totale di 384000 abitanti, sarà lo stesso ATI inoltre che determinerà la tariffa a carico dei cittadini che sarà in parte variabile a seconda dei virtuosismi messi in atto dai cittadini.
Esperienza importante nella regione è quello del comune di Città di Castello (40000 mila abitanti) come ha riferito il sindaco e presidente dell’ATI alto Tevere e alto Chiascio, Cecchini.
Nel comune alto tiberino si è arrivato al 40% di raccolta differenziata (65% dei cittadini del centro) per una spesa di circa 5000000 €.
Come detto dall’amministratore di GESENU, Noto la Diega il capoluogo umbro da sempre si è dimostrato sensibile al problema rifiuti, ciò è dimostrato dal fatto che il primo impianto di compostaggio della città è sorto nel lontano 1970, e nel 1985 la sala dei notari è stata la sede del convegno mondiale sui rifiuti
L’amministratore di GESENU ha tenuto a specificare che la spesa procapite per i rifiuti in Umbria non è molto elevata (118 €, corrispondenti a 0,30 centesimi al giorno) e che è seconda solo alla Valle d’Aosta.
Infine ha fatto notare Newman (Presidente consorzio italiano compostatori) che la maggior parte dei rifiuti è rappresentata non tanto da quelli urbani (32 milioni, circa 550 kg pro capite) quanto da quelli inerti (40 milioni), ma soprattutto da quelli industriali (100 milioni),
Inoltre ha anche spiegato il valore rappresentato dalla vendita del compost (che i cittadini utilizzano come fertilizzante organico) che viene portata avanti a Perugia.
Infine l’ex Ministro all’ambiente Ronchi ha puntato l’indice sull’inappropriato smaltimento dei rifiuti (soprattutto rifiuti ingombranti, quali elettrodomestici, computer, RAEE, ecc), e che la soluzione migliore sarebbe quella di allungarne la vita anziché buttarli al primo problema riscontrato, ricorrendo a sistemi di produzione e consumo economicamente fattibili.
Naturalmente vanno notate le due velocità con le quali l’Italia si sta muovendo, alcune regioni hanno addirittura superato gli obbiettivi previsti dal suo decreto, a fronte di altre che si stanno adeguando a rilento (regioni del sud in particolare) e l’Umbria è senza dubbio tra le più avanzate.
La manifestazione di cui si è parlato è solo un primo passo verso una “educazione” al problema rifiuti ed alla sua gestione oculata, che proseguirà con assemblee pubbliche nei territori del comune al fine di spiegare come si strutturerà la raccolta porta a porta, e la presenza di stand che promuovano la raccolta differenziata.
Oltre a manifestazioni divulgative, infatti, sono in programma altri tentativi di sensibilizzazione come “eco carnevale“, una sfilata in maschera con costumi realizzati utilizzando materiale riciclato ed il carnevale alle stazioni ecologiche.
Il passo che si è compiuto a Perugia è di notevole importanza e dimostra che il mantenimento del decoro urbano può senza dubbio diventare un valore aggiunto fungere biglietto da visita per molte realtà della nostra penisola.
Naturalmente ancora molto c’è da fare (in tutta Italia) per ridurre il quantitativo di rifiuti da smaltire ma comunque è lecito sperare che la politica dei piccoli passi porti i suoi frutti, sempre che i cittadini siano collaborativi, fattivi e “ben educati”.
Il programma completo delle iniziative previste nell’ambito di “Un mese per l’ambiente“