Il rider Marco Santacatterina ha comunicato al suo datore di lavoro la volontà di scendere in Emilia Romagna per dare una mano agli alluvionati, ma lui lo ha licenziato prendendolo a male parole
Vi stiamo parlando in questi giorni dei tanti volontari, giovani e meno giovani, persone famose e persone comuni, che stanno accorrendo da ogni parte d’Italia per dare una mano alle zone più colpite dall’alluvione in Emilia Romagna.
E ancora oggi tratteremo di uno di questi, ma con una riflessione tanto amara e crudele che ci fa capire che se il nostro Paese sta mostrando la propria parte migliore per aiutare questa regione devastata dai cambiamenti climatici, c’è anche chi si ostina a mostrare la propria parte peggiore.
È il caso di quanto accaduto ad uno studente universitario di 20 anni di Vicenza che nel weekend fa – o sarebbe meglio dire faceva – il rider per consegnare le pizze. Marco Santacatterina è tra i tanti che non ci hanno pensato un attimo a farsi un viaggio di centinaia di chilometri per prendere in mano una pala e un badile per spalare il fango. Ma questo atto di altruismo gli è costato il suo posto di lavoro.
Il licenziamento e gli insulti
Il giovane aveva avvisato con alcuni giorni di anticipo il proprietario della pizzeria in cui lavorava – e di cui non vuole fare il nome per evitare “esecuzioni sommarie” – della volontà di scendere in Emilia Romagna e non certo per una vacanza. L’uomo, però, invece di complimentarsi con lui, ha deciso di licenziarlo.
E non solo: lo avrebbe anche riempito di insulti, prima di liquidarlo. La sua storia è diventata virale e ha indignato il web, con gli utenti che si sono però spesi in commenti e dediche nei confronti dello studente elogiandolo per il suo atto.
"Sei un cogli*ne, un buffone, mi fai ridere. Vai pure ad aiutare, io mi troverò qualcun altro. Non farti più vedere. Bye…
Posted by Marco Furfaro on Thursday, May 25, 2023
Dal canto suo Marco, nonostante abbia perso il lavoro, non si pente affatto della sua scelta. Alla fine ha scelto di andare a Cesena assieme alla sorella per dare il proprio contributo ed è tornato “con il cuore pieno di speranza”. Lo studente, inoltre, ha rivelato di aver ricevuto una solidarietà inaspettata, tra cui anche quella del sindaco di Thiene, città in cui lavorava.
Marco si era trovato lui stesso tra gli alluvionati in Veneto nel 2010
Intervistato, ha spiegato anche i motivi per cui l’ha fatto. Ha voluto fare la sua parte perché sa bene cosa significa vivere in prima persona il dramma di un’alluvione perché un fatto simile era accaduto anche dalle sue parti 13 anni fa. Ha raccontato:
Una cosa simile è successa anche qua in Veneto nel 2010, dove abito io. Ero un bambino ma ricordo quei giorni. Vedendo il dramma dell’Emilia Romagna ho pensato: ora sono grande, posso fare qualcosa. Così mi sono rimboccato le maniche.
Ed ora speriamo che alla gara di solidarietà, si aggiunga anche quella per offrirgli un nuovo posto di lavoro in modo che possa continuare a pagarsi i propri studi. Perché un mondo migliore esiste e Marco è uno dei tanti esempi che ce lo dimostrano e che andrebbero premiati, invece che puniti.
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