Finire i lavori a maglia o all’uncinetto lasciati dai defunti, il meraviglioso progetto che unisce volontari di tutto il mondo (e i parenti in lutto)

Un progetto di una delicatezza e generosità infinita: Loose Ends, permette ai cari in lutto di vedere terminato il lavoro a maglia che la persona amata scomparsa non ha potuto finire. Come? Attraverso una rete di più di 8000 volontari in tutto il mondo che finiscono i progetti incompiuti

Quel maglione che la morte non ha lasciato finire si trasforma in un ponte per una rete di sostegno che sferruzza con delicatezza e amore i lavori incompiuti, alleggerendo il dolore della perdita. Loose End è un progetto che conta con l’aiuto di più di 8000 volontari sparsi per il mondo che completano i lavori a maglia dei defunti restituendoli ai loro cari.

Tessere una rete di sostegno

©Finisher Sarah deDoes / Loose Ends

Prima che le diagnosticassero un linfoma, la statunitense Karen Sturges stava lavorando a maglia cinque maglioncini, uno per il futuro bambino di ogni nipote. Da allora, la sua più grande preoccupazione è stata quella di non riuscire a finirli. Ha lavorato fino a quattro giorni prima di morire nel 2021. Ne aveva finiti tre.

La cosa di cui era più preoccupata era finire questi maglioncini. Era solo sconvolta dal fatto di pensare che non sarebbe stata in grado di finirli”, ha raccontato sua figlia Annie Gatewood in un’intervista.

Dopo la perdita della mamma, Annie e sua sorella si aggrapparono a quei due maglioni incompiuti rimasti, ma non sapevano lavorare a maglia. Grazie alla nascita di Loose Ends, Annie, che vive a Harpswell nel Maine, ha potuto conoscere nel 2022 la “finisher” Sarah deDoes che vive a Portland, sempre nel Maine. Quest’ultima, rispettando e capendo l’importanza del progetto, ha finito con cura i maglioncini con dei piccoli gufi sul davanti.

Non ho potuto fare a meno di pensare a come mi sarei sentita se non avessi potuto finire un progetto e qualcuno fosse disposto a prendersene cura”, ha confessato deDoes, volontaria di 86 anni che, ispirata da questa esperienza, ha cominciato un suo progetto per i suoi pronipoti.

Come quella tra Annie e Sarah, ci sono tante altre belle storie di amore, premura e amicizia che sono nate da questo commovente progetto in cui, punto dopo punto, si tesse una rete di sostegno.

Loose Ends, com’è nata l’idea

Loose Ends progetto

©Loose Ends

L’idea di Loose Ends è nata quando le fondatrici, Jennifer Simonic e Masey Kaplan, entrambe appassionate di maglieria, si resero conto di avere un’esperienza condivisa: gli amici spesso chiedevano loro di finire coperte, maglioni o altri progetti lasciati incompiuti dai propri cari defunti. Facendo una ricerca notarono che, nonostante l’alta richiesta, non c’era un servizio simile attivo.

Così, nell’autunno del 2022, Kaplan e Simonic decidono di lanciare Loose Ends. Reclutando volontari (dette “finisher”) online e incoraggiando chiunque abbia progetti incompiuti a richiedere supporto attraverso il loro sito web, hanno cominciato a ricevere richieste. Prima di affidare un progetto, scelgono con attenzione la persona più adatta, tenendo conto dell’ubicazione, del livello di difficoltà del lavoro, della disponibilità e delle esperienze delle persone.

Una volta che un finisher dice di sì a un progetto, stabiliamo la connessione introducendo il finisher e il titolare del progetto con un un’e-mail. Allora … ci allontaniamo e lasciamo che il progetto si evolva all’interno di questa nuova connessione. Siamo sempre qui per risolvere i problemi, consigliare o riassegnare se necessario”, si legge sul loro sito.

La copertura mediatica che ha avuto in questi ultimi mesi Loose Ends, ha permesso una crescita rapida e vertiginosa, passando in poche settimane da 1000 volontarie a più di 8000 sparse in tutto il mondo. Considerando che si basa su un lavoro 100% volontario, Kaplan e Simonic hanno lanciato una raccolta fondi su Gofundme per coprire le spese base di manutenzione del sito web e altri costi di marketing e sperano di potenziare il prima possibile gli strumenti per facilitare la connessione tra le persone.

Come diventare un volontario “finisher”

Tutte le persone che sappiano lavorare a maglia, uncinetto, quilter o artigiani di ogni tipo – indifferentemente da in quale parte del mondo vivano – possono diventare volontari “finisher”. Basta riempire il formulario qui e aspettare di essere ricontattati. Il loro prezioso tempo e lo sforzo riconnetteranno una persona in lutto con un indumento o un accessorio che è stato iniziato per loro da una persona cara.

Avete un lavoro non finito? Ecco come richiedere supporto

Se avete un lavoro non concluso dalla persona amata, potete richiedere l’aiuto di un volontario di Loose Ends. Tuttavia prima di inviare la richiesta, come scritto sul sito del progetto, ci sono dei criteri da rispettare:

  • L’autore del progetto deve essere deceduto o non essere più in grado di completare il progetto a causa di una malattia o disabilità.
  • Il progetto deve essere parzialmente avviato.
  • Il progetto e i suoi materiali devono essere privi di falene e uova di falena. Non saranno accettati materiali in decomposizione.
  • Il progetto non deve odorare di naftalina o muffa.
  • Nel caso il defunto sia stato un fumatore, si proverà a cercare un “finisher” che non abbia problemi con l’odore.

Loose Ends è un progetto che tesse comunità e dona amore e supporto. Attraverso un oggetto fatto a mano, si unisce la richiesta di qualcuno che nel dolore chiede aiuto, con la risposta di un altro che dona il proprio tempo per alleviare quel dolore. Punto dopo punto.

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