Il sari in fibra di banana offre un’alternativa sostenibile e biodegradabile in Bangladesh rispetto ai processi ad alta intensità di risorse che danno vita a notevoli problemi ambientali
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Il sari, parte integrante della cultura e dell’abbigliamento del Bangladesh, è noto per i suoi colori vivaci e i disegni intricati. Tuttavia la produzione tradizionale di sari è spesso associata a processi ad alta intensità di risorse che sollevano problemi ambientali.
Due comunità indigene Marma e Manipuri del Bangladesh hanno trovato una soluzione dando vita ad una creazione unica: un sari tessuto interamente con fibra di banana, considerata un’alternativa sostenibile e biodegradabile che sta riscuotendo attenzione in tutto il mondo.
Sebbene questo non sia un concetto unico nel contesto globale, segna un cambiamento entusiasmante nel panorama della moda del Bangladesh, portando in primo piano la coscienza ambientale.
Da dove è partito tutto
L’idea è venuta alla talentuosa Shaing Shaing U, insegnante all’Università di Bandarban. Proveniente da una comunità etnica minoritaria di Marma, sta riscrivendo la moda in Bangladesh. Shaing lavora con i tessuti da molto tempo e il telaio a mano è stato l’argomento della sua tesi post-laurea durante il master in Australia.
Nel 2006 ha sposato l’imprenditore Manipuri Guno Moni e ha iniziato a lavorare sull’artigianato Manipuri in un mercato di Dhaka. I due hanno promosso l’artigianato Manipuri attraverso il loro negozio a Dhaka e hanno fatto molti esperimenti con i tessuti Manipuri.
Nel dicembre 2022, una telefonata dell’allora vice commissario di Bandarban Yasmin Parvin Tibriji aprì un mondo tutto nuovo. Yasmin aveva preso l’iniziativa di realizzare diversi oggetti di artigianato utilizzando il filato ricavato dalle piante di banano.
Yasmin ha raccontato che, in qualità di amministratrice distrettuale, aveva intenzione di migliorare lo stato socioeconomico della popolazione della regione collinare. Ha pensato di ricavare il filato dalla fibra della pianta di banano, anche se fare sari dalla fibra della pianta di banano non era così facile.
Come avviene il processo
Visto il successo, Yasmin ha ordinato a Shaing di realizzare 350 cartelline in fibra di banana, ma Shaing ha rifiutato, perché non sarebbero state redditizie dal punto di vista commerciale. Shaing si è quindi consultata con il marito e ha portato Radhavati Devi, del villaggio di Mahergao, popolato da Manipuri, nell’Upazila Kamalganj di Moulvibazar, a realizzare un sari con la fibra di banano.
World Vision e altre due organizzazioni – GRAUS e Uddipan – hanno aiutato il progetto. Shaing ha spiegato che per fare un sari da una pianta di banano ci vuole quasi un quarto di chilogrammo di filo. Costerebbe circa 4.000 taka (36 dollari). Se però si utilizza la tecnologia e si riesce a produrlo a livello commerciale, il costo e il tempo saranno molto inferiori.
Le piantagioni di banane sono abbondanti in Bangladesh, il che rende le piante di banano una fonte ideale di materiali sostenibili per la moda. Il processo inizia con la selezione delle migliori piante di banano, tipicamente coltivate in modo biologico.
Le foglie di banano vengono lavorate con cura per estrarre le fibre più delicate e poi filate in fili. Questi fili, rinomati per la loro resistenza e flessibilità, vengono tessuti in intricati disegni su telai a mano tradizionali.
I vantaggi della fibra di banana
Secondo gli esperti, i vantaggi ambientali della fibra di banana sono enormi e molteplici: la produzione di questa fibra richiede meno risorse rispetto ai tessuti convenzionali, come il cotone. Consuma meno acqua, pesticidi e sostanze chimiche sintetiche, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.
Inoltre i sari in fibra di banana si decompongono naturalmente, rispondendo alle preoccupazioni sui rifiuti tessili e sull’inquinamento delle discariche. Gli abiti realizzati con la viscosa di banana presentano altri due vantaggi: l’aspetto e la sensazione al tatto simili a quelli dei prodotti di seta e l’elevato livello di accessibilità economica.
Un’iniziativa di questo tipo dà poi potere agli agricoltori locali, che possono generare un reddito aggiuntivo dalle fibre delle loro piante di banano. L’idea di produrre filati dalle piante di banano scartate è infatti innovativa e rispettosa dell’ambiente. Ridurrà il peso sull’ambiente, dato che nella maggior parte dei casi il processo di essiccazione inquina gravemente l’ambiente
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