Dolci fatti con le abili mani di ragazzi con autismo. A Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, c'è un laboratorio di pasticceria davvero speciale. Qui a mettere le mani in pasta per creare infine dolcezze sono 7 ragazzi con autismo. L'iniziativa, ideata nel 2016 da una mamma, ha un nome emblematico: Addolciamo l'autismo
Dolci fatti con le abili mani di ragazzi con autismo. A Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, c’è un laboratorio di pasticceria davvero speciale. Qui a mettere le mani in pasta per creare infine dolcezze sono 7 ragazzi con autismo. L’iniziativa, ideata nel 2016 da una mamma, ha un nome emblematico: Addolciamo l’autismo.
Qui i giovani pasticceri, armati di farina, uova, zucchero e cioccolata, impastano, creano, infornano e si lasciano ispirare da profumi e sapori. Ma soprattutto stanno dando l’ennesima dimostrazione del fatto che autismo non significhi assenza di futuro.
L’idea nasce dal cuore di una mamma, Stefania Ruggiero, oggi presidente dell’Angsa Treviso (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici). La donna, pugliese di nascita e veneta d’adozione, dopo la nascita del suo Alberto si è trovata a fare i conti con l’autismo e coi limiti purtroppo imposti dalla società. Ha deciso così di fare il possibile per dare al figlio ma anche a tanti altri ragazzi una chance, quella di sentirsi realizzati e felici.
Oggi Alberto ha 20 anni ed è uno dei pasticceri del laboratorio di pasticceria. Assecondando la sua inclinazione visto che il ragazzo amava preparare i dolci con lei in casa, la donna insieme al marito ha sfruttato un bando per collaborare con l’associazione Angsa Treviso a un progetto per una pasticceria sociale.
“Come molto spesso accade in Italia, questo primo progetto non è andato avanti, ma ci ha dato lo sprone per iniziare il percorso che ci ha fin qui” ha raccontato a Repubblica.
In tutto Addolciamo l’autismo coinvolge 7 giovani pasticceri, tra i 20 e i 22 anni. Inizialmente erano in tre ma oggi il numero di ragazzi è cresciuto “così come la quantità dei biscotti che sforniamo, che rasenta i tre quintali al mese” racconta Stefania, felice di essere testimone “della gioia con cui i ragazzi qui vengono ogni giorno. Io non li vedo mai arrabbiati, mai tristi, e per chi come loro ha una patologia è una grandissima vittoria”.
In questo modo, i ragazzi imparano non solo a produrre dolci buonissimi ma anche a relazionarsi e soprattutto a crearsi un futuro.
“Noi qui non facciamo solo biscottini per tenerli occupati, bensì ai ragazzi viene realmente insegnato un mestiere, instillato il seme della creatività, insegnato a produrre qualità. Il 90% dei nostri prodotti arrivano dalla Puglia, lì dove nella mia regione d’origine ci sono eccellenze”.
Materie prime di qualità, perché “il riscatto nasce dal buono. E il buono si fa usando i prodotti giusti“. Dalle loro abili mani nascono così i biscotti cegliesi, i bocconotti, ma anche le uova di pasqua e i tarallini.
Una bellissima storia, condita di dolcezza e di tanta voglia di fare.
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Francesca Mancuso
Foto: Addolciamo l’autismo