Nel 2022, 6 imprese manifatturiere su 10 hanno intrapreso azioni di sostenibilità, 1 su 2 ha adottato azioni di tutela ambientale e il 22,3% utilizza sempre di più energia da fonti rinnovabili. Ma il dato che lascia stupiti è che le aziende che hanno intrapreso azioni di tutela ambientale nell'ultimo anno sono proprio quelle che non ci aspetteremmo mai: dalla farmaceutica al tabacco, passando per i prodotti petroliferi raffinati, vuoi vedere chi recepisce di più il concetto di "green"?
Quanto sono sostenibili le imprese in Italia? Che azioni di tutela ambientale adottano?
Secondo i dati Istat, il 50,3% delle imprese manifatturiere italiane segue pratiche di tutela ambientale, il 44,6% iniziative di sostenibilità sociale e il 38,6% ha svolto nel 2022 azioni di sostenibilità economica. Sono le imprese manifatturiere del Nord-est e del Nord-ovest quelle che più svolgono iniziative di sostenibilità, rispettivamente il 61,8% e il 60,2%, al Centro sono il 58,9%, mentre al Sud la percentuale è più contenuta, solo il 48,5% delle imprese.
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Ma di cosa si parla per la precisione? Quali sono le aziende più green?
Ecco i settori più sostenibili
Dalle pratiche ambientali ai servizi, dall’ultima indagine Istat emerge un dato inaspettato: tra i settori economici, queste le imprese che intraprendono azioni di sostenibilità:
- fabbricazione di prodotti farmaceutici (81,5% delle imprese)
- fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (75,3% delle imprese)
- industrie alimentari, bevande e tabacco (con il 69,2% delle imprese)
Guardando alle componenti della sostenibilità, si legge inoltre nel rapporto, nel settore della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi ci sono più imprese attive nelle pratiche di tutela ambientale (quasi il 73% delle imprese), ma anche per la sostenibilità sociale (66,7% delle imprese) e per quella economica (con il 64,8% delle imprese).
Energia da fonti rinnovabili ed efficienza energetica
Nel 2022 tra le imprese manifatturiere che svolgono azioni di sostenibilità per la tutela ambientale, le iniziative più intraprese sono:
- l’aumento di utilizzo di energia da fonti rinnovabili
- l’aumento dell’efficienza energetica, rispettivamente il 22,3% e il 20,4% delle imprese
- la riduzione e/o il riciclo dell’acqua, con il 14,9% delle imprese
In termini di circolarità dei processi produttivi, oltre il riciclo dell’acqua, l’11,8% delle imprese utilizza materie prime seconde e solo il 5,5% aderisce alla simbiosi industriale, il 5,2% riusa i rifiuti residui di produzione e il 4,7% delle imprese ricicla i materiali riprogettando i processi produttivi.
Ma anche in questo caso il paradosso: le grandi imprese sistematicamente sono le più attive in tutte le azioni di tutela ambientale e, osservando i singoli settori del manifatturiero, le più alte percentuali di imprese attive nelle varie azioni indagate di tutela ambientale risultano essere quelle attive nella:
- fabbricazione dei mezzi di trasporto
- fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati
- fabbricazione di prodotti chimici
- fabbricazione di articoli di gomma e materie plastiche
- altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
- fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
Anche nelle azioni programmate per il futuro, secondo l’indagine, le grandi imprese saranno le più attive, ma anche le medie e le piccole
imprese aumenteranno in proporzione gli sforzi nelle varie pratiche di tutela ambientale.
Morale della favola? Pare che azioni di tutela ambientale siano prerogativa soprattutto di settori che mai ci aspetteremmo, una sorta di pezza con tanto di certificazioni da mettere poi al variegato mondo dell’inquinamento che essi stessi producono.
QUI il rapporto ISTAT completo.
Fonte: ISTAT
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