Tra i volontari che continuano a spalare il fango in Romagna anche Nek e Cremonini, ma in questa regione ferita dall'alluvione sono solo Filippo e Cesare, due uomini che come tantissimi altri concittadini si sono offerti di dare una mano per la loro terra piegata in due dal nubifragio
Indossano l’uniforme della protezione civile di Forlimpopoli, berretto, occhiali da sole e come gli altri soccorritori e volontari accorsi da tutta Italia per sostenere la Romagna, hanno passato l’intera giornata a spalare il fango, con la fronte madida di sudore.
Tra gli angeli del fango impegnati in Romagna vi erano anche Nek e Cesare Cremonini, ma come due persone comuni che si sono rimboccate le maniche per la loro terra, irriconoscibile dopo il nubifragio. Qualcuno li ha immediatamente riconosciuti anche in quelle sembianze, ma loro lì non sono venuti in veste di cantanti.
Loro sono semplicemente Filippo e Cesare, due uomini che si sono presentati per dare il loro contributo, come tutti coloro che da giorni stanno ripulendo abitazioni e aziende e aiutando la gente e gli animali con un solo obiettivo: ripartire più forti di prima.
E quella forza, quella resilienza scorre nelle vene di chi nella tragedia non ha perso il sorriso e si è messo in viaggio per raggiungere i luoghi alluvionati. Lo stesso sorriso è di Yuki Tsunoda, il pilota giapponese di Formula 1 dal cuore d’oro che ha aiutato a ripulire la “sua” Faenza come di Simone Baldini, il campione paralimpico di triathlon che non si è tirato indietro ed è arrivato a Forlì per aiutare.
Oggi quel sorriso compare ancora più radioso sui volti di Nek e Cremonini o, come dicevamo, di Filippo e di Cesare, originari rispettivamente di Sassuolo e di Bologna.
Eccoli in una foto ricordo assieme agli altri volontari. Grazie Filippo e Cesare e grazie a tutti gli altri angeli di cui non conosciamo il nome, ma che come i due cantanti hanno lasciato il segno.
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Fonte: stefanobonaccini/Instagram
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