Un muro della solidarietà al posto del pannello installato a Latina per impedire ai senzatetto di trovare riparo nel vecchio mercato. Lì hanno trovato posto abiti e cappotti destinati a chi ne ha bisogno
Un muro della solidarietà al posto del pannello installato a Latina per impedire ai senzatetto di trovare riparo nel vecchio mercato. Lì hanno trovato posto abiti e cappotti destinati a chi ne ha bisogno.
A Latina un muro di divisione si trasforma in un luogo di apertura e di aiuto dei bisognosi. La vigilia di Natale il Comune aveva installato dei pannelli per impedire ai senza fissa dimora l’accesso ai locali dell’ex mercato coperto della città laziale.
I pannelli di legno hanno destato non poche polemiche: da una parte c’era chi auspicava un maggiore decoro urbano, dall’altra chi avrebbe voluto che i senzatetto avessero un posto dove ripararsi, tra l’altro in disuso, durante le gelide notti invernali.
Così, i tristi pannelli di legno che avrebbero dovuto dividere, hanno fatto partire una gara di solidarietà. Nei giorni scorsi hano iniziato a ospitare indumenti pesanti e coperte accompagnati da uno striscione: “Il vostro muro di intolleranza sarà la nostra solidarietà”.
Gli autori della scritta, riportata in più lingue, sono i militanti del Partito Comunista e del Fronte della Gioventù Comunista.
“Anche Latina come alcune città del nord europa, ha da oggi il muro della solidarietà. Da sempre le amministrazioni di questa città hanno discriminato i più poveri e nulla è cambiato con la nuova amministrazione: soli ed allontanati. Ci si limita a proclami e a comunicati che sostanzialmente dicono che va tutto bene, che tutto funziona e che chi è in mezzo alla strada lo fa per propria scelta: rifiuta gli aiuti. Negli anni passati il dormitorio dell’emergenza freddo è arrivato ad ospitare fino a 130 persone, stipate in una struttura che non avrebbe potuto contenerle, ma l’umanità degli operatori non ha guardato alle regole o ai numeri, quest’anno il dormitorio, di sessanta posti, non è al completo eppure i poveri sono aumentati e se un grande numero di questi preferisce dormire all’aperto forse c’è un problema nella gestione del fenomeno, ma questo non si può dire senza scatenare le ire dell’amministrazione targata LBC” si legge nella nota del Partito Comunista.
Un gesto che a prescindere dal colore politico dovrebbe invitarci a riflettere.
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Francesca Mancuso