Leng Ouch, 39enne vincitore, insieme ad altre sei persone, del Goldman Environmental Prize 2016, il cosiddetto Nobel per l’ambiente, è riuscito a documentare la deforestazione illegale di appezzamenti di terreni svenduti dal governo alle multinazionali in Cambogia.
Non è stato facile per lui raccogliere informazioni sotto copertura in uno dei paesi più pericolosi al mondo per gli attivisti ambientali.
Leng Ouch, 39enne vincitore, insieme ad altre sei persone, del Goldman Environmental Prize 2016, il cosiddetto Nobel per l’ambiente, è riuscito a documentare la deforestazione illegale di appezzamenti di terreni svenduti dal governo alle multinazionali in Cambogia.
In questo paese, oltre il 70 per cento delle persone vive grazie all’agricoltura, ogni famiglia possiede infatti, un fazzoletto di terra per soddisfare i bisogni primari e riuscire a trarre profitto da ortaggi e via dicendo.
Esiste però una legge del 2001, che autorizza il governo cambogiano a espropriare i proprietari per incentivare lo sviluppo agricolo e industriale. L’attivista Leng Ouch però ha avuto l’intuizione che la maggior parte di questi terreni, finissero nelle mani sbagliate a causa della corruzione governativa e delle svendite alle multinazionali.
Armandosi di coraggio, Ouch ha deciso di documentare il comportamento illecito del governo cambogiano e di combattere l’attività criminale, secondo cui venivano espropriati terreni alle famiglie per profitto economico.
Dopo diversi anni sotto copertura come dipendente di una società collegata al primo ministro cambogiano, Ouch ha raccolto prove sufficienti a ribaltare lo stesso governo. Ha reso pubblici tutti i documenti e ha invitato la comunità a protestare pacificamente.
Dopo mesi e mesi di continui attacchi, il governo ha annullato i contratti di espropriazione di oltre 50 mila acri di terreno, tra cui quelli che ospitano specie in via d’estinzione.
La battaglia di Ouch non è però finita, continua attraverso la sua organizzazione, la Cambogia Human Rights Task Force, sensibilizzando l’opinione pubblica affinché l’azione del governo sia il più trasparente possibile.
Dominella Trunfio
Foto: Goldman Environmental Prize 2016
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