Greta Thunberg lo ha fatto di nuovo. La 15enne svedese questa volta le ha cantate alla Commissione europea e al presidente Jean-Claude Juncker, sottolineando: "I vostri impegni non bastano per rimediare agli errori"
Greta Thunberg lo ha fatto di nuovo. La 15enne svedese questa volta le ha cantate alla Commissione europea e al presidente Jean-Claude Juncker, sottolineando: “I vostri impegni non bastano per rimediare agli errori”.
Secondo la giovane attivista svedese, tocca alle giovani generazioni rimediare al caos creato dai politici. Dopo Davos e la Cop24, Greta non ha di certo paura a parlare davanti ai rappresentati europei.
Ieri, la 15enne ha aperto un evento alla Commissione Ue davanti al presidente Jean-Claude Juncker. Con uno dei suoi tenaci discorsi ha puntato il dito contro i politici europei, anch’essi responsabili della crisi climatica. Greta ha chiesto loro di smettere di “nascondere la polvere sotto al tappeto aspettando che siano i giovani a ripulire”.
Le accuse contro l’Europa
A Bruxelles nessuno è escluso dalle accuse della giovane. Secondo Greta, se non verranno raddoppiati i limiti alle emissioni entro 10 anni, i politici potranno essere considerati dei veri e propri “malfattori”, i più grandi di tutti i tempi visto che porterebbero il mondo verso la catastrofe climatica.
Greta offre anche una soluzione, ampiamente sostenuta dagli scienziati: per rimanere entro i 2° dell’accordo di Parigi occorre ridurre le emissioni dell’80% entro il prossimo decennio. Impresa ardua visto che si tratta di raddoppiare i target concordati durante la COP21. Eppure, i leader europei stanno valutando di alzare l’asticella solo fino al 45%.
“Molti politici non vogliono parlare con noi… bene, neanche noi vogliamo parlare con loro. Noi stiamo solo ripetendo quello che gli scienziati dicono loro da decenni. Non abbiamo manifesti da difendere, ascoltare la scienza è la nostra richiesta” sono le sue parole.
Greta ha anche sottolineato che tra tutti i politici con cui si è confrontata negli ultimi mesi “nessuno ha preso impegni concreti”, per contrastare i cambiamenti climatici.
Friday for Future
Dal 20 agosto 2018,la giovane attivista ha avviato una protesta silenziosa, piazzandosi davanti al Parlamento svedese. Da allora ha avviato il movimento Friday for Future, invitando altri studenti e coetanei a protestare chiedendo che venga garantito un futuro all’insegna della sostenibilità.
Qualcuno l’ha accusata, coi suoi Friday for Future di perdere tempo.
“Se dici che stiamo sprecando tempo prezioso per le lezioni, lascia che ti ricordi che i nostri leader politici hanno sprecato decenni attraverso la negazione e l’inazione e il tempo stringe, abbiamo iniziato a prendere provvedimenti”.
“Perché studiare per un futuro, che potrebbe non esserci? Perché fare tanti sforzi per istruirsi, quando i nostri governi non ascoltano gli scienziati?” è il provocatorio messaggio di Greta, che invita i ragazzi, ogni venerdì a manifestare davanti al municipio più vicino, a scattare una foto e pubblicarla con gli hashtag: #Fridaysforfuture e #Climatestrike.
In tutto il mondo, tanti giovani hanno aderito alla protesta, sostenuti dalle stesse scuole. Anche in molte città italiane gli studenti sono scesi in piazza a Bologna, Pisa, Milano, Torino, Venezia.
Fridays for future. The school strike continues! #climatestrike #klimatstrejk #FridaysForFuture pic.twitter.com/5jej011Qtp
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) 16 settembre 2018
I ragazzi l’hanno capito, gli adulti continuano a nascondersi dietro inutili promesse.
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