Felix Dennis:una vita eccentrica e fuori dagli schemi, ma l’aspetto sicuramente più singolare di tutta la sua storia è quello che nel suo testamento ha lasciato quasi 170milioni di euro per la creazione di un immenso bosco.
Felix Dennis: una vita eccentrica e fuori dagli schemi, ma l’aspetto sicuramente più singolare di tutta la sua storia è quello che nel suo testamento ha lasciato quasi 170 milioni di euro per la creazione di un immenso bosco.
L’editore inglese della rivista Swingin’ London «Oz» che negli anni ‘70 e ‘80 aveva costruito un impero pubblicando periodici di automobilismo, computer, giardinaggio, ciclismo, fitness, occulto e hobby vari: 30 titoli per un totale di 2,5 milioni di copie al mese, non aveva mai nascosto di aver bruciato più di cento milioni di euro tra donne, alcol e droga.
Quanto ci sia vero in questa storia nessuno lo sa, ciò che invece è certo è che in vita aveva piantato più di un milione di alberi creando un immenso bosco nei pressi della sua casa di Dorsington, non lontano dalla Stratford-upon-Avon di Shakespeare, a circa 140 km da Londra.
Ma non solo, dopo la sua morte prematura, nel suo testamento ha lasciato ben 170 milioni di euro per piantare ancora alberi e creare un bosco ancora più folto, di oltre 100 km quadrati.
Tutto ciò perché Felix Dennis aveva sempre amato gli alberi e ne traeva una gioia infinita nel vederli piantati. Oggi la Heart of England Forest, la fondazione finanziata dalla vendita della sua casa editrice è già una consolidata realtà.
Il 1 novembre comincerà la tree planting season che avrà come obiettivo quello di raggiungere i dieci milioni di alberi. Il bosco, come per volere dell’editore, è aperto a tutti gratuitamente, sia ai visitatori e sia a chi come volontario vuole dare una mano nella piantumazione.
E’ possibile infatti collaborare al progetto piantando personalmente un albero o lasciando una piccola donazione per intitolare quell’albero a una persona alla quale si vuole bene.
Tra le volontà dell’editore anche quella che dal suo bosco non si potrà tagliare neanche un singolo albero perché ogni singola quercia o betulla deve essere conservata per le future generazioni.
La foresta deve essere aperta a tutti,amava ripetere, rendendo possibile la visita di habitat protetti di animali. Gli alberi piantati saranno soprattutto querce e frassini, ma anche aceri, ciliegi, noccioli.
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Dominella Trunfio
Foto cover: telegraph.co.uk