Bhagwati Agarwal india 00 Progettare, finanziare e costruire un sistema di raccolta dell’acqua piovana per consentire a migliaia di persone che vivono sotto la minaccia della siccità di avere accesso all'acqua potabile: è quello che ha fatto Bhagwati Agarwal, un imprenditore indiano, incluso dalla CNN nella Top 10 dei finalisti del premio Hero of the Year.
Progettare, finanziare e costruire un sistema di raccolta dell’acqua piovana per consentire a migliaia di persone che vivono sotto la minaccia della siccità di avere accesso all’acqua potabile: è quello che ha fatto Bhagwati Agarwal, un imprenditore indiano, incluso dalla CNN nella Top 10 dei finalisti del premio Hero of the Year.
Originario dello stato del Rajasthan, una vasta area rurale situata a nord-ovest dell’India, Bhagwati Agarwal ha lasciato la sua casa da giovane, per studiare negli Stati Uniti. Qui è diventato mano a mano un manager di successo, gestendo il settore Ricerca e Sviluppo per diverse società e costruendo, mano a mano, una carriera brillante.
Quando, nel 2003, l’azienda in cui era impiegato ha chiuso i battenti, Agarwal ha deciso di dedicarsi proprio alla sua terra di origine, l’India, investendo le sue competenze e i suoi risparmi nella soluzione dell’annoso problema della scarsità di acqua e creando a questo scopo una no-profit, Sustainable Innovations.
Per la maggior parte dell’anno, gli abitanti del Rajasthan soffrono le conseguenze della siccità: sono costretti a pulire piatti e stoviglie ricorrendo alla sabbia e a percorrere chilometri e chilometri per procacciarsi acqua potabile. Eppure, nel corso della stagione dei monsoni, che dura all’incirca quarantacinque giorni ogni anno, dal cielo scende una quantità d’acqua più che sufficiente per soddisfare il fabbisogno annuale degli abitanti dei villaggi. Il punto è: come catturarla e conservarla?
È qui che entra in gioco l’idea di Bhagwati Agarwal: un sistema di raccolta dell’acqua piovana chiamato Aakash Ganga – che in hindi significa “fiume dal cielo” – che al momento è in grado di rifornire di acqua pulita e potabile circa 10.000 persone. Il sistema prevede la raccolta dell’acqua sui tetti delle case, che vengono appositamente affittati attraverso una partnership pubblico-privata, e la sua canalizzazione in cisterne.
Una parte dell’acqua raccolta viene immediatamente convogliata verso le abitazioni, per sopperire alle necessità delle famiglie, mentre un’altra parte viene immagazzinata in una cisterna comune, in modo da poter essere utilizzata in un secondo tempo da tutti gli abitanti del villaggio.
L’invenzione di Agarwal, così semplice eppure non scontata, sta permettendo a migliaia di persone di vivere in condizioni più salubri e di avere accesso ad un bene primario ed irrinunciabile. Ed è per questo che il suo nome è stato inserito tra i finalisti del premio Hero of the Year (tra i quali troviamo anche il medico dei senzatetto, lo statunitense Jim Withers). I dieci candidati possono essere votati online, sul sito della CNN, e il vincitore verrrà annunciato il prossimo mese di dicembre.
Lisa Vagnozzi
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