“Stiamo creando per loro ricordi. Ricordi di libertà, felicità, opportunità”, spiega la fondatrice del programma 'Afghan women on the move'. “Questo è qualcosa che avrà un impatto sugli aspetti psicologici ed emotivi della loro vita”
Saper nuotare o semplicemente guidare in molte città del mondo è ancora proibito alle donne, per esempio a quelle afghane, dove come sappiamo, la società è patriarcale. Nella maggior parte dei casi, le donne afghane sono spose bambine a cui viene negata l’istruzione, la possibilità di lavorare o di fare una serie di cose che nel mondo occidentale sono ormai date per scontate.
In una piscina coperta a Sydney, 20 donne afghane ridono mentre imparano a nuotare. Sono rifugiate che hanno raggiunto l’Australia e sono entrate a far parte del programma ‘Afghan women on the move’ creato da un’ex richiedente asilo Maryam Zahid che insegna loro a nuotare, a guidare e soprattutto a integrarsi in libertà.
Maryam Zahid, di recente premiata con un NSW Humanitarian Award 2022 per il suo ruolo umanitario e di difesa dei diritti umani, ha 22 anni ed è arrivata dall’Afghanistan in Australia, scegliendo di aiutare le donne a sviluppare la propria identità, ad elaborare il trauma della guerra che ha devastato il loro paese d’origine, a imparare a poter decidere da sole.
Quella di Maryam è una storia di guarigione dalla sofferenza, di coraggio, determinazione, grande grinta e voglia di aiutare altre donne.
“Stiamo creando per loro ricordi. Ricordi di libertà, felicità, opportunità”, spiega la fondatrice del movimento. “Questo è qualcosa che avrà un impatto sugli aspetti psicologici ed emotivi della loro vita” ha detto Zahid.
L’Australia ospita migliaia di rifugiati afgani e per chi è appena arrivato il programma ‘Afghan Women on the Move’ di Zahid è la strada giusta per iniziare una nuova vita. I rifugiati, molti dei quali sono fuggiti dopo che il movimento talebano islamico dalla linea dura è tornato al potere – a imparare a guidare, a nuotare e ha trovato lavoro. Tutte cose che in Afganistan, dove il governo ha gravemente ridotto i diritti delle donne, sarebbero probabilmente impossibili. Ad esempio, alle ragazze è vietato andare al liceo.
Tra le tante ragazze c’è anche la ventitreenne Sahar Azizi che dopo aver imparato a nuotare, adesso prende lezioni di guida nelle trafficate strade suburbane di Sydney.
“Ho deciso di iniziare i miei studi e guidare invece di sedermi a casa tutto il tempo e pensare alla brutta situazione in Afghanistan”, ha detto Azizi, che è arrivata in Australia un anno fa con il marito e il suo bambino. “È stato molto stressante. Così ho deciso di andare avanti, fare qualcosa per me e raggiungere i miei sogni e obiettivi”.
Our (life-Skill) Swimming classes by Afghan Women on the Move in #queensland are amazingly helping our Afghan women to…
Posted by AFGHAN WOMEN ON THE MOVE on Saturday, November 26, 2022
C’è poi Rabia Johini, trentadue anni, che ha lasciato l’Afghanistan dopo che i talebani hanno preso il potere, non aveva mai messo piede in piscina fino al mese scorso, quando ha deciso di aderire al programma. “Quando sono arrivata qui, ero molto interessata a imparare. Uno dei miei desideri era imparare a nuotare”, ha detto la donna.
Ad oggi sono 40 le donne che hanno frequentato la piscina pubblica. Le donne indossano burkini colorati abbinati e cuffie da bagno tie-dye, date loro come parte del programma. “È un approccio per sole donne, finalizzato ai loro bisogni. Le aiuta a fidarsi del programma, a sentirsi a proprio agio e al sicuro”, ha concluso Maryam Zahid.
Fonte: Afghan women on the move
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