Amelia Telford sta guidando la lotta per la giustizia ambientale e climatica nelle comunità indigene di tutta l'Australia. Lavora a Melbourne come coordinatrice indigena per l'Australian Youth Climate Coalition
Amelia Telford è una donna aborigena e isolana del Mare del Sud del paese di Bundjalung, si è appassionata per la prima volta alla giustizia climatica da adolescente mentre assisteva all’erosione costiera e all’estrazione di sabbia nella sua città natale. Oggi è in prima linea nella lotta contro il fracking nelle comunità remote del Territorio del Nord.
Amelia Telford è la direttrice nazionale del Seed Indigenous Youth Climate Network con l’Australian Youth Climate Coalition. Il suo ruolo aiuta i giovani aborigeni e gli abitanti delle isole dello Stretto di Torres ad avere voce in capitolo sul cambiamento climatico e la giustizia ambientale. Nel 2015 è stata insignita della Bob Brown Foundation Young Environmentalist of the Year e della Australian Geographic Society’s Young Conservationist of the Year da aggiungere al suo premio National NAIDOC Youth of the Year 2014.
Amelia attualmente lavora a Melbourne, dopo aver terminato il liceo nel 2012, la donna credeva che sul piano del cambiamento climatico gli indigeni contassero poco e per questo motivo aveva iniziato a sviluppare un programma di sostegno.
La visione di Amelia Telford continua ad essere quella di costruire una rete di giovani leader provenienti da tutta l’Australia per difendere il paese. Quest’anno, ha in programma di espandere il programma indigeno dell’Australian Youth Climate Coalition per formare e guidare 50 giovani indigeni in tutto il paese, lavorare e coinvolgere altri 40 studenti delle scuole superiori e creare opportunità per le comunità indigene e non indigene.
“Quando si parla di cambiamento climatico, parliamo della nostra terra, quella che viene distrutta dai combustibili fossili e da altre forme di estrazione mineraria” spiega la donna.
Amelia, come tante altre donne indigene guidano il futuro creativo e sostenibile dell’Australia mettendo insieme personalità e istituzioni per creare un vero cambiamento. Con la sua tenacia e il suo coraggio, la donna ha messo insieme un’alleanza di 13 gruppi ambientalisti, convincendo le quattro maggiori banche australiane a escludere il finanziamento della miniera di carbone Adani nel Queensland.
Ora Seed chiede a Origin Energy di fermare il fracking del gas nel bacino di Beetaloo nel Territorio del Nord, che secondo Amelia rappresenta un rischio per il “paese, la cultura e il futuro” della comunità indigena locale.
Ma non è solo il carbonio a destare preoccupazione. Amelia è preoccupata che il fracking possa avere un impatto sui siti idrici locali e quindi sulle comunità indigene.
“Le comunità indigene che si trovano già in condizioni veramente vulnerabili devono avere le risorse per affrontare e adattarsi adeguatamente al cambiamento climatico”, spiega.
Per questo Amelia continua la sua battaglia.
“La lotta va avanti da molto tempo qui in Australia, sin dalla colonizzazione, gli indigeni hanno così tanta forza e tanta resilienza. Possiamo imparare molto dalla nostra gente. Perché il cambiamento non avviene dall’oggi al domani”, chiosa.
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