Congelare i libri delle biblioteche alluvionate per non perderli per sempre: la corsa contro il tempo dei volontari

È corsa contro il tempo per cercare di salvare i libri finiti sotto decine di centimetri di acqua e fango. Si sta provando una tecnica messa già in atto con l’alluvione di Firenze: congelare i libri per evitare lo sviluppo di funghi e poi poterli restaurare

Tra i tanti settori colpiti dalla tragica alluvione in Emilia Romagna c’è anche il nostro patrimonio artistico, culturale e letterario. Vi abbiamo parlato dei danni immensi subìti dalla Biblioteca Manfrediana di Faenza, che è diventata un simbolo di questa catastrofe.

Tuttavia, purtroppo, non è la sola. Ci sono tante biblioteche che hanno visto i propri libri andare sommersi sotto decine di centimetri di acqua e fango. E ora che, con l’aiuto dei tanti volontari accorsi e con il favore delle condizioni meteo, questa melma si sta ritirando, è tempo di fare il conto delle perdite.

In alcuni casi non si può fare nulla

È tempo però anche di cercare di trovare una soluzione per salvare il salvabile, tentando di non buttare via decine di migliaia di libri e manoscritti. La carta e l’inchiostro, si sa, sono tra i più sensibili al contatto con l’acqua, figuriamoci a quello con il fango.

Nella maggior parte dei casi, purtroppo, non si può fare niente. Ci sono scritti che non possono essere recuperati o non vale la pena tentare di farlo. I più recenti potranno essere sostituiti, nella speranza che siano destinati soldi a sufficienza per farlo.

Poi però ci sono anche i libri più antichi e preziosi di cui a volte non esiste nemmeno una duplice copia e certo non possono essere rimpiazzati o ristampati. Stiamo parlando ad esempio dei 1.381 libri stampati nel Cinquecento e custoditi nella biblioteca del Seminario Vescovile di Forlì. Come fare per salvarli?

https://www.facebook.com/protezionecivile.fvg/posts/553669633621731

Congelare i libri per evitare lo sviluppo di funghi

Si è pensato ad una tecnica messa in atto in casi straordinari, come quello della terribile alluvione di Firenze del 1966, e che potrebbe almeno in parte funzionare: congelare i libri in attesa che si possano restaurarli, conservandoli a basse temperature in modo da evitare lo sviluppo di funghi.

A primo impatto si potrebbe rabbrividire, temendo che ciò possa peggiorare lo stato dei libri. In realtà non è così. Si tratta come detto di una soluzione di emergenza applicata solo in presenza di gravi danni da contatto con acqua, su grandi quantità di materiale.

Data la mole di libri coinvolti, la situazione in atto e la necessità di concentrarsi sul salvataggio delle persone, era impossibile effettuare un intervento immediato e ragionato sui singoli esemplari. È dunque la scelta migliore possibile e saranno seguiti gli iter approvati dal Ministero.

Ad occuparsi del processo saranno prima Orogel e Bofrost, con i libri che saranno portati negli impianti industriali di queste aziende produttrici di surgelati presenti in Emilia e Romagna. Poi il compito passerà agli esperti del laboratorio di restauro del libro della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che fu fondato proprio dopo l’alluvione che ha colpito la città toscana.

La situazione delle biblioteche di Lugo e di Faenza

Ci sono poi le biblioteche che, seppur abbiano subìto enormi danni, sono state in parte risparmiate. È il caso di quella di Lugo di Romagna, dove l’allagamento è stato più lento che altrove e si è riusciti a mettere in salvo i fondi del Settecento e il fondo di Pietro Cavallini, tra le collezioni più importanti al suo interno.

Grazie alla prontezza degli operatori, i libri più antichi sono stati riposti su alcuni grandi tavoli su ruote alti più di un metro. L’acqua, fortunatamente, è arrivata a 50 cm e li ha risparmiati. Altri depositi, invece, sono andati perduti perché già allagati.

https://www.facebook.com/bibliotecatrisi/posts/634530002037900

A Faenza, invece, fortunatamente il materiale antico e pregiato è rimasto intatto perché si trovava già ai piani superiori. A farne le spese sono però stati i libri per ragazzi 0-10 anni e gli scaffali con narrativa, poesia e teatro.

L’acqua e il fango ha raggiunto un metro e mezzo di altezza, per cui tutti i libri che erano sui ripiani da terra al metro e venti si sono alluvionati. Sono andate perse intere letterature, tra cui l’ebraica, la giapponese e la francese. In entrambe le biblioteche ci vorrà del tempo per tornare alla normalità, ma siamo certi che anche in questo ambito l’Emilia Romagna si alzerà.

https://www.facebook.com/assessore.culturaemiliaromagnabis/posts/722906996502484

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