Un’attività portata avanti per oltre 40 anni, per poi cedere il passo alla presenza di sempre più centri commerciali. Ma prima di chiudere, un ultimo gesto di generosità estrema: donare il materiale di cancelleria invenduto all’Itip Bucci di Faenza
Rita Cipriani, classe 1949, è un’istituzione in quel di Verona. Qui, infatti, in borgo Roma aveva aperto nel 1982 la sua cartoleria. Sabato 27 maggio ha chiuso definitivamente la saracinesca dopo 41 anni di attività, ma ha deciso di fare un gesto tanto semplice quanto significativo.
Insieme ai 4 figli ha donato tutto il materiale di cancelleria rimasto invenduto all’Itip Bucci di Faenza e agli studenti alluvionati. Dopo un viaggio di circa tre ore, il figlio Francesco il 2 giugno si è presentato alla porta dell’Istituto con l’auto stracolma di materiale.
Ad attenderlo c’era il DSGA Stefano Ioni che lo ha ringraziato a nome di tutta la scuola. A lui, ai fratelli e alla mamma va il plauso di un’intera comunità, commossa dal fatto che abbiano ridato speranza e un futuro ad un istituto devastato dalla disastrosa alluvione del mese scorso.
Rita sa cosa vuol dire rialzarsi dopo un momento difficile
Per la signora Rita è stato un atto di generosità spontaneo, dopo essere rimasta sconvolta e colpita emotivamente dai pesantissimi danni provocati dalle inondazioni in Emilia Romagna. Lei sa cosa vuol dire e quanto sia difficile rialzarsi di fronte alle difficoltà e allora non ci ha pensato due volte a regalare l’invenduto a questi ragazzi.
In oltre 40 anni, infatti, la cartolaia ne ha viste tante. L’attività l’ha sempre portata avanti da sola e poi con l’aiuto dei figli quando sono diventati grandi. Il marito aveva un altro impiego e, poco dopo aver partorito la quarta figlia, se ne è andato di casa.
Un mestiere non facile da fare, specialmente quando per ben tre volte malintenzionati sono entrati in cartoleria con l’intento di rubarle l’incasso, anche picchiandola per arrivare al loro scopo. Rita non ha però mai ceduto, fino ad ora quando la concorrenza dei grandi centri commerciali era diventata insopportabile.
La spietata concorrenza dei centri commerciali
Tutto è iniziato, come detto, nel 1982 quando ha rilevato l’attività di una signora anziana che aveva una profumeria. Subito ha implementato anche il reparto cartoleria, circondata da piccoli negozietti rionali. Col tempo però è rimasta solo la sua cartoleria e un negozio di abbigliamento. Merceria, ferramenta e molte altre hanno chiuso con l’arrivo dei centri commerciali.
Alla fine i figli l’hanno convinta a cedere anche lei. Certo, loro erano sempre pronti a darle una mano ad allestire la vetrina o a riordinare gli scaffali, ma nessuno se l’è sentita di prendere in eredità una cartoleria che, con tutta questa concorrenza, era solamente destinata a soffrire sempre più.
Chiudere e basta, però, non era da lei. E così la famiglia ha voluto chiudere in bellezza, con un atto di altruismo che fa loro onore e lascerà un segno indelebile nel cuore dei tanti che riceveranno il loro materiale didattico e di cancelleria dopo aver perso tutto.
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Fonte: Istituto Istruzione Superiore Tecnica Industriale Professionale Luigi Bucci Faenza
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