Coltivare cavoli giganti per sfamare i bisognosi. Il progetto di Katie Stagliano, che ora ha 16 anni, è iniziato qualche anno fa a partire da un progetto di giardinaggio da svolgere come compito scolastico.
Coltivare cavoli giganti per sfamare i bisognosi con un vero e proprio orto sociale. La belle iniziativa di Katie Stagliano, che ora ha 16 anni, è iniziato qualche anno fa a partire da un progetto di giardinaggio da svolgere come compito scolastico.
Si trattava di piantare un seme di cavolo in giardino, di innaffiarlo ogni giorno e di prendersene cura fino alla completa crescita. Inaspettatamente il cavolo coltivato da Katie si è sviluppato come un ortaggio gigante del valore di oltre 40 dollari.
Katie capì, allora, di aver raggiunto un risultato a dir poco insolito e decise di donare il cavolo gigante ad una mensa della sua città natale, Summerville, nella California del Sud. Il cavolo è stato utilizzato come ingrediente per preparare dei piatti a base di riso da servire a più di 275 persone bisognose.
A quei tempi Katie aveva solo 9 anni ma comprese immediatamente l’importanza del proprio gesto per le persone a basso reddito. Katie da quel momento in poi ha cominciato a coltivare un orto donatole dalla sua scuola elementare e con il tempo ha creato un orto comunitario a cui hanno partecipato anche i suoi compagni di classe appassionati di giardinaggio.
Oggi quell’orto, ad almeno 6 anni di distanza, permette di produrre una fornitura di ortaggi del valore di 3000 sterline che viene donata ad enti di beneficenza locali. Katie crescendo ha dato il via all’iniziativa Katie’s Krops con cui raccoglie fondi per offrire borse di studio ai giovani che vogliano impegnarsi nel campo dell’alimentazione e della beneficenza.
Katie ha l’obiettivo di fondare 500 orti comunitari di beneficenza in 50 Stati. Nel frattempo ha deciso di gestire la situazione della propria zona quando la mensa dei poveri di Summerville ha chiuso. Ha iniziato ad organizzare cene mensili di beneficenza che offrono un pasto caldo e sano ad una media di 100 commensali per evento.
Il suo impegno non è passato inosservato tanto che nel 2012 le è valso il premio Clinton Global Citizen Award. Lo scorso anno la University of South Carolina ha pubblicato un libro illustrato e scritto da lei che racconta la storia del suo cavolo gigante e tutte le conseguenze inaspettate del caso, nella speranza di poter ispirare altre persone a fare altrettanto.
Marta Albè
Fonte foto: katieskrops.com
Leggi anche:
Ariana Smith: la bimba di 3 anni che ha donato i suoi capelli a una piccola malata di cancro
10 storie che fanno ridare fiducia al genere umano
La fruttivendola più genersoa del mondo