Poland Spring, filiale di Nestlé negli Stati Uniti, ha messo a disposizione cinque borse di studio agli studenti di una scuola superiore del Maine che vorrebbero frequentare il college. Una di loro, Hannah Rousey, ha rifiutato il premio da 1000 dollari in nome della sostenibilità ambientale e per schierarsi contro l’operato delle multinazionali.
Poland Spring, filiale di Nestlé negli Stati Uniti, ha messo a disposizione cinque borse di studio agli studenti di una scuola superiore del Maine che vorrebbero frequentare il college. Una di loro, Hannah Rousey, ha rifiutato il premio da 1000 dollari in nome della sostenibilità ambientale e per schierarsi contro l’operato delle multinazionali.
Secondo Hannah, che ha solo 17 anni, infatti Nestlé e Poland Spring portano avanti delle politiche e delle pratiche distruttive per l’ambiente. In più sono coinvolte nella produzione dell’acqua in bottiglia, a cui la studentessa non vuole in alcun modo dare il proprio supporto.
“Sono grata del riconoscimento che mi è stato attribuito ma, in buona fede, non posso accettare dei soldi da un’azienda che non mostra sostenibilità e principi etici nel proprio modo di operare” – ha scritto Hannah in una lettera rivolta a Poland Spring lo scorso 2 giugno.
La studentessa è stata ammessa allo Sterling College in Vermont, dove studierà per ottenere una laurea in agricoltura sostenibile e approfondirà le leggi per la tutela ambientale. Dopo aver frequentato la Fryeburg Academy alle superiori, ora Hannah ha le idee molto chiare. Vuole andare al college ma non vuole l’aiuto economico di aziende non sostenibili.
Lo Sterling College è un’università privata dal costo elevato, ma Hannah non si è lasciata incantare dalla borsa di studio e ha rifiutato il denaro, perché accettarlo sarebbe stato ipocrita da parte sua.
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“Sarebbe ipocrita per me accettare la vostra borsa di studio. Ora spero che molte persone della mia generazione diventino consapevoli della necessità di salvaguardare l’acqua, la terra e altre preziose risorse ambientali” – ha specificato nella lettera rivolta all’azienda.
Hannah sa che Poland Spring ha il permesso di estrarre fino a 603 mila galloni d’acqua al giorno dalla falda acquifera di Fryeburg, la città dove ha frequentato la scuola superiore. Quest’acqua poi viene trasportata al più grande stablimento di imbottigliamento del mondo, che si trova a Hollis, nel Maine. Hannah sa bene che le multinazionali offrono soldi e premi alle scuole e alle organizzazioni per distrarre i cittadini dal proprio operato discutibile dal punto di vista ambientale. Così, a suo parere, la popolazione non si rende conto di essere deprivata delle proprie risorse idriche.
Poland Spring ha risposto alla lettera di questa studentessa coraggiosa sottolineando che l’azienda potrebbe estrarre fino a 800 mila galloni d’acqua al giorno dalla falda acquifera di Fryeburg, ma che si mantiene ad un livello più basso in nome della sostenibilità.
Ovviamente non si tratta di una giustificazione accettabile. Il quantitativo d’acqua estratto ogni giorno da Poland Spring rimane comunque elevato e per questo Hannah ha deciso di declinare l’offerta dell’azienda.
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Per la studentessa l’estrazione eccessiva di acqua da imbottigliare non è l’unico problema. Infatti non bisogna dimenticare che una bottiglia di plastica per degradarsi completamente impiega almeno 450 anni ma potrebbero essere necessari, secondo le stime, anche 1000 anni.
Hannah ha imparato fin da piccola a portare con sé una borraccia o una bottiglietta da riutilizzare per non dover comprare acqua confezionata. Da adolescente ha sviluppato una coscienza ambientale sempre più forte che l’ha portata a prendere questa decisione coraggiosa.
La studentessa ha rinunciato alla borsa di studio ma grazie alla generosità dei suoi concittadini e degli amici riceverà comunque un aiuto economico che premierà la sua coerenza. Infatti ha avuto inizio una campagna di crowdfunding per permetterle di proseguire gli studi al college. Sono stati raccolti ben 3000 dollari in soli tre giorni su GoFundMe. La storia di Hannah ci fa davvero sperare in un mondo migliore grazie all’impegno delle nuove generazioni.
Marta Albè
Fonte foto: GoFundMe