Un bambino, dopo aver danneggiato erroneamente la pianta di un vicino, ha lasciato un bigliettino di scuse che ci insegna etica e senso civico
Può capitare, anzi capita spesso, che un bambino giocando a pallone faccia qualche danno ed è proprio quello che è accaduto ad bambino di 11 anni che, accidentalmente, ha danneggiato la pianta di un vicino di casa. Per scusarsi, però, ha lasciato un bigliettino che dimostra tutto il suo senso civico ed etico.
Una pianta danneggiata, un bigliettino di scuse e 5 euro per ripagare il danno. La storia che vi raccontiamo sta facendo il giro del web dopo che, Giovanni Grandi, docente di Filosofia a Padova ha pubblicato un tweet in cui mostra un foglietto con su scritta questa frase:
“Buongiorno, mi scusi per la pianta. L’ho colpita accidentalmente con un pallone da calcio. Ecco cinque euro per il danno”.
Ci ferma un vicino e ci mostra (felice) questo biglietto, che ha trovato accanto a una sua pianta acciaccata. Lo ha lasciato un amico di nostro figlio (11 anni), con firma e banconota. Il mio prossimo corso di Etica Pubblica in Università non potrà che partire da qui. pic.twitter.com/A4KsmR34iI
— Giovanni Grandi (@gvgrandi) June 17, 2020
Il bigliettino, come spiega il professore, è stato lasciato da un amico di suo figlio, di 11 anni, che sotto ha apposto la sua firma e una banconota da 5 euro per ripagare il danno. Insomma non solo le scuse, ma anche un gesto concreto, semplice ma efficace per riparare a quanto erroneamente causato.
Un ragazzino ben diverso da quelli che spesso il luogo comune dipinge come egoisti, maleducati e poco rispettosi delle regole, anzi l’esatto contrario: un vero esempio anche per tanti adulti.
Il vicino, colpito da quanto accaduto e felice per il bigliettino, l’ha mostrato subito al professor Grandi che giustamente nel suo post conclude:
“Il mio prossimo corso di Etica Pubblica in Università non potrà che partire da qui”
Se tutti avessimo la responsabilità e il senso civico di questo bambino, il mondo sarebbe decisamente un posto migliore.
Fonte: Twitter
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