Il suo sogno è che persone e natura possano vivere in perfetta armonia, per questo a soli 16 anni, Aran ha le idee ben chiare e porta avanti una battaglia contro la costruzione di una centralina idroelettrica sul torrente Alberone, nel comune di Savogna, in provincia di Udine.
Il suo sogno è che persone e natura possano vivere in perfetta armonia, per questo a soli 16 anni, Aran ha le idee ben chiare e porta avanti una battaglia contro la costruzione di una centralina idroelettrica sul torrente Alberone, nel comune di Savogna, in provincia di Udine.
Nel 2016, Aran che frequenta il liceo artistico ed ama la fotografia, scopre che sul torrente Alberone c’è il progetto di costruzione di una centralina idroelettrica appoggiata (in un primo momento) dall’amministrazione comunale e portata avanti da una ditta privata che ha sede a San Dorligo della Valle.
“Noi cittadini non eravamo stati informati in maniera adeguata, così tramite media e il gruppo Facebook “Amici del torrente Alberone” abbiamo lanciato una raccolta firme per chiedere di salvare quell’angolo di terra”, spiega Aran a greenMe.it.
Il sedicenne porta avanti la battaglia assieme a un comitato di tutela nato dal basso. Cittadini, parenti, vicini di casa, amici di amici e poi si è allargato sempre di più grazie al sostegno di associazioni come Legambiente.
“Anche nella mia scuola i professori e i genitori dei miei compagni hanno voluto firmare la petizione. È una bella esperienza di vita che ti fa conoscere tante persone che hanno i tuoi stessi pensieri e volentieri danno un aiuto concreto firmando la petizione” continua Aran.
Il principio è semplice: se per produrre energia verde bisogna distruggere uno dei pochi torrenti italiani ancora in uno stato di elevata naturalità, forse qualcosa non sta andando nel verso giusto.
“Vivo da sempre vicino al torrente e penso che sia un mio dovere difenderlo anche per l’intera comunità che perderebbe un patrimonio che non ha prezzo.Da quando ho saputo del progetto mi sono attivato sensibilizzando le persone sulla tematica ambientale,ai nostri giorni molto importante”.
Ed è ecco cosa sta succedendo. A maggio 2017, dopo la protesta, arriva la conferma che il progetto era stato archiviato. Ma a gennaio 2018, la doccia fredda,la stessa ditta ripresenta il progetto con alcune varianti.
“Come comitato ci siamo mobilitati con una nuova petizione. A quel punto, la Regione ha bocciato il progetto a maggio di quest’anno, ma ha chiesto alla ditta le integrazioni”, ci dice Aran.
La macchina green questa volta, ha un sostegno in più. Anche l’amministrazione comunale si schiera dalla parte dell’ambiente e con lei Legambiente,Amici della terra,Spinning Club,Ente Tutela Pesca,l’Arpa. Tutti insieme per continuare a dire no alla centralina idroelettrica.
“L’opera andrebbe a modificare 2 km del corso d’acqua e significherebbe avere tubature fino a valle. Verrebbe così modificato l’ecosistema del torrente che ancora oggi si trova in condizioni di elevata naturalità,è dimostrato dalla diffusa presenza in esso di gamberi di acqua dolce, specie protetta”.
Il progetto, quindi, secondo il comitato non ha ‘alcuna finalità se non quella di intascare lauti incentivi messi a disposizione dallo Stato in modo immotivatamente generoso per produrre la cosiddetta “energia verde. L’acqua è un bene comune di tutti e un torrente non ha prezzo”, chiosa Aran.
Come aiutare Aran
Per contribuire alla battaglia visitate il gruppo Facebook “Amici del torrente Alberone” e se siete cittadini italiani,nati o residenti in Friuli Venezia Giulia potete dare un contributo firmando la petizione cartacea (per info scrivi all’email torrentealberone@gmail.com)
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Dominella Trunfio