A Castelbuono (PA), chi fa la raccolta differenziata è…un asino!

Gli asini salveranno il mondo. O almeno contribuiranno a renderlo un po' più pulito. Succede nel piccolo comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, dove il Sindaco ha pensato bene di utilizzarli per la raccolta differenziata porta a porta al posto dei costosi ed inquinanti furgoni.

Gli asini salveranno il mondo. O almeno contribuiranno a renderlo un po’ più pulito. Succede nel piccolo comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, dove il Sindaco ha pensato bene di utilizzarli per la raccolta differenziata porta a porta al posto dei costosi ed inquinanti furgoni.

Così mentre a Peccioli, in provincia di Pisa, è cominciata la sperimentazione dei spazzini-robot e in particolare di Dust Cart, il “Wall-E italiano”, in Sicilia si guarda al futuro tornando al passato. E, un po’ come Google che assume le capre per tagliare l’erba, nel piccolo paesino palermitano saranno gli asini a fare gli spazzini. Per il momento si tratta di un progetto-pilota e, come si può leggere dalle parole del sindaco sul sito del comune, in questi giorni si stanno effettuando delle prove con l’obiettivo di “consegnare un mondo migliore ai nostri figli”.

Effettivamente, stando ai calcoli riportati, sostituendo i furgoni con gli asinioltre ad avere un risparmio economico diretto (un furgone costa € 30.000,00 si ammortizza in cinque anni e poi si deve sostituire), un Asino di 3/5 anni costa da 700 a 1.500 € e si deve sostituire solo quando diventa anziano e non può più lavorare. Un furgone ogni anno ha un costo di € 7.000/8.000, tra assicurazione, bollo, manutenzione e gasolio; un asino tra alimentazione e ricovero in stalla, più pulizia e attrezzatura, costa € 2000

Si sta pensando addirittura di istituire per legge il rilascio di certificati verdi per ciascun asino utilizzato. Anche perché ogni furgone in meno, tolto dalle vie del centro storico, corrisponderebb a ben 5.000 € di gasolio bruciati in meno. Ma quanti asini occorrerebbero per equiparare un furgone? Il rapporto, a quanto pare, è di 2 a 3, nel senso che due mezzi possono essere sostituiti, assicura il sindaco, da 3 animali con un risparmio anche dal punto di vista degli operai impiegati necessari che scenderebbero da quattro a tre.

Per il momento le zone interessate dalla sperimentazione saranno le vie del centro – Via A. Ventimiglia, Via Macello e traverse, Via S. Anna, Viale Castello, Via Benedettini, Via Collegio Maria e traverse, Piazza Rosario, Piazza S. Nicola, Via Ventriera, Piazza S.Antonino, Via Alessandro,Via Livolsi, Via Mustafà, Largo Diciotto Aprile e traverse, Via Conceria, Via Roma, Via San. Francesco, Piazza Parrocchia, Corso Umberto, Via Vittorio Emanuele e traverse – ma da gennaio il servizio, grazie anche alla collaborazione della società Ecologia Ambiente verrà esteso al resto della cittadina con la speranza di riuscire a far bissare l’esperienza anche al di fuori dei confini regionali:
Sì, dalla Sicilia dobbiamo costruire insieme delle buone opportunità affinché nei prossimi anni tante altre realtà potranno venire da noi per apprendere quei percorsi che permetteranno di costruire metodologie e opportunità che daranno benessere, senza distruggere le risorse che la natura ci ha affidato” conclude il Sindaco.

Un’iniziativa indubbiamente lodevole e tutta da imitare che però ci fa sorgere una piccola domanda. Chi si preoccuperà di raccogliere i “rifiuti organici” degli asini-spazzini? Ma del resto, trattandosi di “umido”, immaginiamo che siano perfettamente compostabili.

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