Apocalisse di fuoco in Abruzzo, dove i violenti incendi hanno distrutto parte della Pineta Dannunziana e messo in fuga i bagnanti sulle spiagge
Apocalisse di fuoco in Abruzzo. A Pescara i violenti incendi, scoppiati ieri pomeriggio, hanno distrutto una porzione della Pineta Dannunziana e costretto centinaia di persone ad abbandonare le loro abitazioni.
Alberi divorati dalle fiamme, strade bloccate, feriti, edifici distrutti, bagnanti in fuga: le immagini che arrivano dall’Abruzzo sono spaventose. Ieri pomeriggio un incendio di vaste proporzioni è scoppiato in provincia di Pescara e, per via del forte vento, il fuoco si è propagato a gran velocità, minacciando anche diverse abitazioni e raggiungendo le spiagge piene di persone. Per diverse ore centinaia di vigili del fuoco, poliziotti e carabinieri forestali hanno cercato di domare le fiamme, ma purtroppo i roghi hanno distrutto completamente un’area della Pineta Dannunziana, una delle riserve naturali più belle e ricche di tutta la Regione.
#Pescara #1agosto, l’#incendio alla pineta Dannunziana filmato dall’elicottero Drago dei #vigilidelfuoco intervenuto per lo spegnimento pic.twitter.com/nt7oxVyapv
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) August 1, 2021
Pescara ha vissuto una giornata da incubo – commenta su Facebook Carlo Masci, sindaco di Pescara – Il fuoco ha colpito il cuore della nostra città, la pineta dannunziana, arrivando fin sulla spiaggia e sulla collina di San Silvestro, sfiorando pericolosamente le case di villaggio Alcyone e di via Pantini. Solo dopo quattro ore i Vigili del Fuoco, con un canadair e due elicotteri, sono riusciti a domare quelle maledette fiamme incontenibili, spinte da un anomalo vento africano. Sono state quattro ore tragiche, con il fuoco che si spegneva e si riaccendeva a intermittenza, sembrava invincibile. Purtroppo la pineta ha subito danni incalcolabili.
A fuoco anche diverse auto ed edifici, tra cui la scuola media Benedetto Croce. Le zone più colpite sono state San Silvestro, l’area a valle di via Terra Vergine, Villaggio Alcione, fosso Vallelunga fino al Mare, colle Breccia, un tratto di via Scarfoglio e la parte retrostante la chiesa Stella Maris.
In qualche ora le alte fiamme hanno raggiunto le spiagge, distruggendo sdraio e ombrelloni di diversi stabilimenti balneari.
Tanta la paura tra i bagnanti che si trovavano in spiaggia per godersi una domenica di relax, ma si sono visti costretti a fuggire.
Circa trenta persone si sono presentate al pronto soccorso, intossicate, mentre cinque – tra cui una bambina – sono state ricoverate. In totale sono circa 800 gli sfollati, che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni minacciate dai roghi.
Oltre a quello di Pescara, sono divampati altri violenti incendi tra Penne, Bolognano, Caramanico, Città Sant’Angelo e San Valentino e nel territorio di Ortona e a Fossacesia, sulla Costa dei Trabocchi.
La mano dell’uomo dietro i devastanti incendi
Dietro l’ennesima apocalisse di fuoco scoppiata in Italia nelle ultime settimane sembra esserci la mano dell’uomo. La Procura di Pescara ha già aperto un fascicolo per far luce su quanto accaduto.
Abbiamo avuto come dire un attacco sistematico con decine di focolai in tre province – ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, al termine della riunione presieduta in Prefettura a Pescara. – Ovviamente non è per niente casuale ed è inutile pensare che si tratti solo di casualità di natura. Quando accade questo nei giorni di maggior caldo e vento e in maniera così sistematica e scientifica in punti di difficile accesso con difficoltà per spegnere è chiaro che c’è quasi sempre la mano dell’uomo dietro e spero che le indagini e la magistratura e gli inquirenti facciano uno sforzo importante per assicurare alla giustizia questi delinquenti che mettono a rischio vite umane oltre a distruggere un patrimonio ambientale preziosissimo.
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Fonti di riferimento: Vigili del Fuoco/Comune di Pescara/Ansa
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