Botti di Capodanno: effetti pesantissimi sull’ambiente, in una sola città si possono produrre le emissioni annuali di 120 inceneritori di rifiuti

La Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) lancia l'allarme sull'impatto ambientale devastante dei botti di Capodanno. I dati mostrano che l'aumento delle polveri sottili nell'aria è altissimo e può avere effetti nocivi sulla salute pubblica. Gli oltre 60.000 involucri di botti lasciati per strada rappresentano poi un vero problema in termini di gestione dei rifiuti

In vista dell’arrivo del nuovo anno, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) ha lanciato un accorato appello ai sindaci di tutta Italia affinché adottino ordinanze anti-botti, mettendo in luce le gravi ripercussioni ambientali e sulla salute umana causate dai festeggiamenti con fuochi d’artificio e petardi.

Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, nel periodo compreso tra il 2012 e il 2023, in Italia si sono verificati sei decessi e oltre 3.200 feriti gravi a causa dell’uso di petardi e fuochi d’artificio durante le festività di Capodanno.

Tuttavia, il problema non si limita solo alle conseguenze sugli esseri umani. Si stima che circa 5.000 animali, domestici e selvatici, perdano la vita ogni anno a causa diretta o indiretta dell’utilizzo di esplosivi.

Della sofferenza degli animali selvatici durante i nostri festeggiamenti abbiamo parlato proprio ieri in un articolo in cui l’ornitologo Rosario Balestrieri, dati alla mano, spiegava quello che accade agli uccelli ogni anno la notte di Capodanno. Leggi anche: Sono un ornitologo e ti spiego le conseguenze dei botti di Capodanno sugli uccelli migratori

Ma, come dicevamo, gli effetti sono pesantissimi anche sull’ambiente. Il presidente di SIMA, Alessandro Miani, ha sottolineato l’impatto significativo sulla qualità dell’aria causato dai botti di fine anno:

Botti, petardi ed esplodenti, oltre alle polveri sottili, rilasciano in atmosfera parecchie diossine, ovvero sostanze potenzialmente cancerogene. Prendendo in esame una singola città di medie dimensioni, i fuochi d’artificio esplosi nella sola notte di Capodanno possono arrivare a produrre emissioni nocive pari a quelle delle attività annuali di 120 inceneritori di rifiuti. Le sostanze liberate in atmosfera possono inoltre ricadere al suolo sotto forma di pioggia acida, inquinando terreni, raccolti, laghi, fiumi e persino falde acquifere.

Nella notte di Capodanno le polveri sottili possono raggiungere un livello pari a 1.000 microgrammi per metro cubo nella prima ora dopo la mezzanotte (con un aumento del +1900% rispetto ai valori massimi di legge) il che, ovviamente, contribuisce in modo significativo all’inquinamento atmosferico, con possibili effetti dannosi sulla salute pubblica.

La contaminazione dell’aria non è l’unico problema. La SIMA ha stimato che, in media, ogni primo dell’anno rimangono nelle strade e nelle piazze delle città circa 60.000 involucri di botti e fuochi, equivalenti a 3-6 tonnellate di rifiuti difficili da differenziare. Questi rifiuti, composti principalmente da cartone, plastica, legno, argilla e polveri pirotecniche, rappresentano una sfida aggiuntiva per la gestione dei rifiuti.

Non crediamo ci sia altro da aggiungere, fuochi d’artificio e botti per tanti, tantissimi motivi, andrebbero vietati (cosa che si sta iniziando a fare in diverse località già da alcuni anni) ed è proprio l’appello che la SIMA fa ai sindaci italiani.

Solo attraverso una consapevolezza collettiva e l’adozione di pratiche più sostenibili si potranno assicurare dei festeggiamenti che siano sicuri e rispettosi dell’ambiente e di tutte le forme di vita.

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