In Bosnia Erzegovina, le alluvioni hanno provocato vittime e danni ingenti. Lo stato attuale del corso d'acqua racconta il problema della gestione dei rifiuti e la fragilità del territorio
Le immagini che arrivano dalla Bosnia Erzegovina sono drammatiche: il fiume Neretva, 225 km la lunghezza complessiva e 203 dei quali in Erzegovina mentre i 22 km finali attraversano la regione raguseo-narentana in Dalmazia, è ora soffocato da un tappeto di detriti e rifiuti trascinati dalle recenti alluvioni. La tragedia, che ha causato la morte di 26 persone e lasciato numerosi dispersi, si tinge di un’ulteriore sfumatura di dolore, quella ambientale.
Le piogge torrenziali che, lo scorso 4 ottobre, si sono abbattute sulle aree centro-meridionale della Bosnia Erzegovina hanno provocato inondazioni e frane devastanti, distruggendo case, strade e infrastrutture. Jablanica, un villaggio nel sud dello Stato, è stato tra i più colpiti: una valanga di rocce proveniente da una cava nella collina sovrastante ha sepolto il paese, causando la morte di 19 persone.
Mentre le squadre di soccorso continuano a cercare i dispersi, emerge con forza il problema della gestione dei rifiuti. Il fiume Neretva, un tempo meta turistica per le sue acque cristalline, è ora un ammasso di detriti, plastica e rifiuti di ogni genere. Questo scenario, oltre a rappresentare un danno ambientale di enorme portata, pone seri interrogativi sulla gestione dei rifiuti nel Paese e sulla vulnerabilità del territorio di fronte a eventi climatici estremi.
Un’estate di caldo record, poi il disastro
L’alluvione è arrivata dopo un’estate di caldo record in Bosnia Erzegovina, con temperature che hanno toccato i 40 gradi e causato siccità e blackout. Secondo gli esperti, la mancanza di precipitazioni per mesi ha reso il terreno arido e incapace di assorbire l’acqua, contribuendo alla violenza dell’alluvione.
Questo disastro ci ricorda ancora una volta la fragilità del nostro Pianeta e l’importanza di adottare politiche di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico. La gestione dei rifiuti, la tutela dei corsi d’acqua e la pianificazione del territorio sono elementi cruciali per proteggere l’ambiente e la vita delle persone.
L’appello delle associazioni ambientaliste
Le associazioni ambientaliste lanciano un appello affinché si intervenga tempestivamente per ripulire il fiume Neretva e avviare un piano di ricostruzione sostenibile. È necessario investire in infrastrutture resilienti, promuovere la raccolta differenziata e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di proteggere l’ambiente.
La tragedia della Bosnia Erzegovina ci ricorda che il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti. Eventi estremi come alluvioni e siccità sono sempre più frequenti e intensi, mettendo a rischio la vita delle persone e l’equilibrio degli ecosistemi.
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