Gli indigeni peruviani hanno vinto la causa contro il governo e la compagnia Perupetro: bloccate le esplorazioni petrolifere sulle loro terre
Gli indigeni peruviani ce l’hanno fatta: sono riusciti a fermare le esplorazioni petrolifere sulle loro terre. La sentenza è stata emessa dai giudici dell’Institute of Legal Defense (IDL) dopo una causa intentata nel 2017 dall’Organizzazione Regionale dei Popoli Indigeni dell’Est.
I nativi hanno combattuto a lungo contro i progetti minerari e petroliferi e, in questa causa, chiedevano al governo di sospendere le autorizzazioni che avrebbero consentito l’esplorazione delle loro terre da parte della compagnia Perupetro nella regione di Loreto, nell’Amazzonia settentrionale peruviana.
Il Ministero per l’energia e le miniere del Perù e la compagnia Perupetro avevano infatti pianificato di sviluppare zone petrolifere all’interno del parco nazionale della Sierra del Divisor, sede di gruppi indigeni che vivono in isolamento volontario, riconosciuti dal governo a partire dal 2018.
Il nuovo progetto avrebbe minacciato le comunità indiane incottatate, distruggendo le sorgenti dei fiumi, indispensabili per la sopravvivenza delle tribù.
Non si tratta di un pericolo remoto: già nel 2014, a causa di una fuoriuscita di petrolio dagli impianti della compagnia Perupetro, le fonti d’acqua sono state irrimediabilmente contaminate. Da allora, la vita degli indigeni dell’Amazzonia settentrionale peruviana non è più la stessa.
Ulteriori progetti di esplorazione petrolifera potrebbero portare a nuovi incidenti, mettendo a rischio la vita delle numerose tribù che abitano la zona.
Con la recente sentenza, i giudici hanno finalmente stabilito che il governo dovrà escludere l’area amazzonica da qualsiasi nuova esplorazione e sfruttamento petrolifero. Non solo: il governo peruviano dovrà prevedere maggiori tutele per la regione, dichiarata area protetta nel 2015.
“Questa sentenza è storica perché è la prima a favore degli indigeni in isolamento volontario contro le compagnie petrolifere. Quasi il 98% del territorio degli indigeni in isolamento volontario si trova sopra tre lotti di petrolio “, ha commentato Maritza Quispe, avvocato di IDL.
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