Jova Beach Party: ti spieghiamo in 26 minuti tutti i motivi per cui va fermato secondo biologi e naturalisti

Un gruppo di biologi e naturalisti spiega in termini semplici, attraverso uno splendido video, perché organizzare concerti sulla spiaggia è tutt'altro che una buona idea

Vi abbiamo già parlato del Jova Beach Party, il tour che il cantante Jovanotti sta facendo nelle spiagge italiane (come aveva fatto già nel 2019) e delle polemiche di ambientalisti ed ecologisti che ruotano attorno a questa manifestazione musicale.

Ora BioDiversi, un gruppo di esperti del mondo naturale (ecologisti, biologi) che crea contenuti divulgativi sul proprio canale YouTube, ha pubblicato un video in cui si parla di tutela della biodiversità e delle fragilità di uno degli ecosistemi più fragili: le spiagge. Spiagge che sono gravemente minacciate dai “grandi eventi” – come appunto il Jova Beach Party.

Come spiegato dagli autori del video, in ogni tappa del tour musicale viene costruito una sorta di villaggio grande quanto tre campi da calcio, che può arrivare a ospitare fino a 60.000 persone. Agli organizzatori del tour viene contestata la scelta delle spiagge come location dei concerti – in particolare, di alcune caratterizzate da un’alta naturalità, in cui vivono molte specie selvatiche, sia animali che vegetali.

Il cantante ha più volte ribadito la sua volontà di fare concerti sulle spiagge proprio al fine di tutelare questi ecosistemi, dando loro risalto, e lo slogan di questo tour è proprio “Lasceremo le spiagge più pulite di prima”. Tuttavia, molti biologi e naturalisti continuano a essere contrari a questa come ad altre manifestazioni che hanno luogo sulle spiagge. Perché?

Arianna Dissegna, wildlife biologist che ha collaborato alla realizzazione del video, lo spiega chiaramente: le spiagge sono uno degli ecosistemi più a rischio non solo nel nostro Paese, ma a livello continentale se non planetario: si stima infatti che l’88% delle zone con ecosistemi dunali in Italia – ovvero le spiagge – sia in pessimo stato di conservazione, e anche il restante 12% viene definito in uno stato di conservazione insufficiente.

Partendo da una situazione negativa, in cui tutte le spiagge italiane versano in uno stato di salute pessimo, non è difficile immaginare che il futuro degli ecosistemi dunali non potrà che peggiorare nei prossimi anni. Solo un ecosistema in buono stato di conservazione permette di nutrire speranze di miglioramento per il futuro.

Gli ecosistemi dunali sono habitat preziosi per animali e piante che altrimenti rischierebbero l’estinzione – come il fratino, un piccolo uccello che nidifica sulle spiagge e che è diventato un po’ il simbolo della difesa di questi ecosistemi così fragili. Ma il fratino non è l’unico animale minacciato di estinzione dal deterioramento delle spiagge: vi sono infatti numerosissime specie di insetti, invertebrati e ragni che vivono negli ecosistemi dunali e che rischiano di scomparire.

Insomma, la spiaggia non è affatto una distesa libera e spianata dove divertirsi, fare falò e allestire concerti: al contrario e un coacervo di esseri viventi, piante e animali, che vivono in simbiosi fra loro e che vanno protetti prima che sia troppo tardi, come gli esperti coinvolti nel video ci spiegano molto bene.

QUI è possibile vedere il video completo.

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Fonte: BioDiversi

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