Circa 14 milioni di persone nelle Filippine sono esposte al rischio tsunami. Lo ha rivelato una nuova analisi
Circa 14 milioni di persone nelle Filippine sono esposte al rischio tsunami. Lo ha rivelato una nuova analisi condotta dal Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Istituto filippino di vulcanologia e sismologia, in occasione (Phivolcs) della Giornata mondiale della consapevolezza dello tsunami (WTAD), che si è svolta ieri.
L’aspetto davvero inquietante è che secondo il Phivolcs, la popolazione non solo deve essere consapevole del rischio tsunami ma deve adeguatamente prepararsi a questa “nuova normalità”.
“Le Filippine sono vulnerabili allo tsunami a causa della presenza di faglie e trincee offshore. Sulla base di studi, circa 10-14 milioni di persone vivono vicino alle coste che potrebbero essere colpite da un eventuale tsunami “, ha detto Renato Solidum Jr., Sottosegretario DOST e Ufficiale responsabile di Phivolcs,”Uno tsunami generato localmente può arrivare in pochi minuti, quindi è importante riconoscere i segni naturali: tremori, crolli o un frastuono, in modo che le persone possano rispondere adeguatamente”.
Sono state avviate una serie di attività per sensibilizzare la comunità filippina, in particolare i giovani, sul rischio tsunami. Nel 2016, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 5 novembre Giornata mondiale della sensibilizzazione allo tsunami in onore di una storia vera accaduta in Giappone: “Inamura-no-hi”, che significa “la combustione dei covoni di riso”. Durante un terremoto del 1854, un contadino vide la marea ritirarsi, segno di uno tsunami incombente e diede fuoco al riso raccolto per avvertire gli abitanti del villaggio, che riuscirono così a fuggire su un’altura, salvandosi.
DOST-PHIVOLCS participates in the 3rd Quarter Nationwide Simultaneous Earthquake Drill
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Posted by Philippine Institute of Volcanology and Seismology (PHIVOLCS-DOST) on Wednesday, September 9, 2020
L’occasione per ricordare alla popolazione delle Filippine che la possibilità di dover fronteggiare uno tsunami non è remota. Sulla base della valutazione e delle simulazione dei pericoli del Philvolcs nelle Filippine, la popolazione più esposta varia da regione a regione, ma nel complesso si aggira tra i 10 e i 14 milioni, su circa 100 milioni di abitanti. In altre parole, oltre una persona su 10 vive in zone a rischio.
Gli tsunami nelle Filippine
Perché sono particolarmente pericolosi? Gli tsunami possono essere onde piccole o grandi generate da un evento sismico, frane sottomarine, attività vulcanica o impatto di meteoriti. Nelle Filippine il maggior rischio nasce soprattutto dal fatto che una volta formati, essi si muovono molto velocemente perché si originano in zone vicine alle coste. Ecco perché la popolazione locale deve essere adeguatamente preparata e deve sapere cosa fare.
Nel 1976, un terremoto di magnitudo 8.1 nel Golfo del Moro ha innescato uno tsunami alto fino a 9 metri. In quel caso, la prima violenta onda si abbattè sulle coste 5 minuti dopo il sisma e ha devastato Mindanao.
Situazione simile nel 1994, quando un terremoto di magnitudo 7.4 si è verificato a Mindoro e ha innescato una frana sottomarina e uno tsunami 5 minuti dopo il terremoto. Anche allora, le onde che raggiunsero le coste erano alte circa 8 metri.
In questi casi, è necessario sapere come comportarsi e agire in pochi istanti per sfuggire alla furia delle acque.
Fonti di riferimento: Phivolcs, abs-cbn,
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