Purtroppo non ovunque in Italia le acque sono eccellenti: ci sono anche alcuni tratti fortemente inquinati da meritare la bandiera nera e il divieto di balneazione. Ecco quali sono
L’Italia è una delle mete turistiche più ambite per chi desidera trascorrere l’estate sulle coste del Mar Mediterraneo. Tuttavia non tutte le località possono vantare la prestigiosa Bandiera Blu, il riconoscimento che premia le spiagge per la qualità delle acque e dei servizi offerti.
Purtroppo, alcune regioni italiane devono fare i conti con la Bandiera Nera, che indica divieti di balneazione a causa dell’inquinamento delle acque. Il monitoraggio delle acque costiere ha rivelato un crescente problema di inquinamento, che ha portato a numerosi divieti di balneazione in diverse regioni del Paese.
In Toscana, ARPAT ha registrato un aumento delle contaminazioni, dovuto in parte ai cambiamenti climatici che influenzano le precipitazioni e i sistemi fognari. In particolare non sono state giudicate balneabili a Orbetello l’area di balneazione compresa tra il canale di Ansedonia e i 100 m sulla sinistra idraulica del canale della Tagliata e quella di Salivoli in provincia di Piombino.
A Messina, un’ordinanza sindacale ha vietato la balneazione in vari tratti di mare per la presenza di elevati livelli di inquinanti chimici e biologici, mettendo a rischio la salute pubblica. Anche a Genova, quattro spiagge sono state interdette a causa della presenza di batteri nocivi come l’Escherichia coli, che possono causare infezioni cutanee e gastrointestinali. Si tratta di Priaruggia, Boccadasse, Lungomare di Pegli e Levante Torrente Rexello.
Guai anche in Campania e nel Lazio
In Campania, le analisi dell’ARPAC hanno rilevato superamenti dei limiti legali per enterococchi intestinali ed Escherichia coli a Capaccio ed Eboli, portando alla chiusura delle spiagge interessate. La situazione è preoccupante e richiede interventi urgenti per proteggere l’ambiente marino e la salute dei bagnanti.
La Regione Lazio ha stilato una lista delle spiagge non adibite alla balneazione per l’anno 2024, indicando dieci litorali da evitare per la scarsa qualità delle acque. In provincia di Viterbo, la spiaggia di Tarquinia è stata segnalata, mentre in provincia di Roma le spiagge di Civitavecchia, Santa Marinella, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Roma, Pomezia e Ardea sono state classificate come non sicure. A Montalto di Castro, il tratto di costa dalla tenuta Marchese Guglielmi alla foce del fiume Fiora è stato dichiarato non balneabile, pur essendo un’area privata e inaccessibile.
L’inquinamento marino è una minaccia crescente causata dagli scarichi industriali, dai rifiuti domestici e urbani e dalle difficoltà di smaltimento dei rifiuti. Questo problema non solo danneggia la fauna marina, ma pone seri rischi anche per la salute umana.
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