BANDIERE NERE 2009: tutti i nuovi pirati del mare italiano

Le bandiere nere 2009 sono state recapitate oggi a Roma in occasione della conferenza stampa indetta per la ventiquattresima spedizione di Goletta Verde, salpata da Grado per monitorare la qualità delle acque e promuovere la sostenibilità dove è stato presentato anche il dossier Mare Monstrum 2009, il rapporto che fotografa i numeri e le illegalità commesse ai danni del nostro mare.

È il vessillo meno ambito d’Italia perché porta in sé l’emblema dell’illegalità e dell’ sui mari. Così, esattamente come quelle blu fungono da marchio di garanzia per la salute delle coste italiane, quelle nere ne rappresentano il corrispettivo negativo, l’onta. Un’onta attribuita però non alle singole località come avviene per le bandiere blu, ma bensì a chi quel crimine lo ha perpetrato ovvero amministrazioni, politici, imprenditori o società private che si sono “contraddistinte per attacchi o danni all’ambiente marino e costiero“.

Le bandiere nere 2009 sono state recapitate oggi a Roma in occasione della conferenza stampa indetta per la ventiquattresima “spedizione” di Goletta Verde, salpata da Grado per monitorare la qualità delle acque e promuovere la sostenibilità dove è stato presentato anche il dossier Mare Monstrum 2009, il rapporto che fotografa i numeri e le illegalità commesse ai danni del nostro mare.

I nuovi pirati dei mari italiani “premiati” da Legambiente “a pari merito” e distinti per regione sono:

VENETO: la società “Volare Venezia” per il progetto di villaggio turistico su palafitte nel Delta del Po, a Porto Tolle: la società Volare Venezia, ha previsto la realizzazione su scanno Palo di interventi 4 – 5 punti di ristoro e la costruzione di un nuovo collegamento mobile a sude dello scanno, un percorso sospeso sull’acqua verso circa 200 unità abitative costruite su palafitte con tanto di pontile galleggiante per ciascuna casa. Un progetto di speculazione immobiliare per colonizzare una delle aree più belle e delicate (gli scanni sono le isole di sabbia che proteggono le lagune dalla forza del mare) dell’ecosistema veneto e per deteriorare ulteriormente Porto Tolle, già alle prese con la centrale a carbone e il terminal gasiero.

ABRUZZO – Il Comune di Francavilla per il resort sulla spiaggia: l’Amministrazione comunale di Francavilla ha consentito la cementificazione del lungomare di viale Alcione con un resort attualmente sotto sequestro.

MOLISE – Il Comune di Termoli per la scelta di costruire un deposito ittico a ridosso delle mura medievali del borgo antico: il Comune di Termoli ha scelto di realizzare un deposito ittico (luogo di stoccaggio olii, ghiaccieria e magazzino di conservazione del pesce) in uno degli scorci più significativi della zona, vicino alle mura medioevali del Borgo Antico, che con il manufatto non è più possibile scorgere nonostante avesse a disposizione l’intera area portuale per localizzare l’opera.

CALABRIA – Il Sindaco di Crotone per il mancato abbattimento degli abusi nell’area archeologica di Capo Colonna: 35 manufatti abusivi permangono indisturbati nell’area archeologica di Capo Colonna, nonostante esista una sentenza della Cassazione e un iter giudiziario cominciato nel 1995, che impediscono lo sviluppo di tale area.

SICILIA – Il Comune di Palermo per il mancato abbattimento delle ville abusive costruite dalla mafia negli anni 70 a Pizzo Sella: per il mancato e reiterato ripristino della legalità sulla collina di Pizzo Sella dando attuazione alle demolizioni stabilite con sentenza della Corte di Cassazione. Le ultime case sono state tirate giù nel 1999, quando era sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando, poi più nulla. Anzi, in questi anni l’Amministrazione comunale addirittura promosso un piano per la riperimetrazione dell’area con conseguente condono ad hoc e l’Ordine provinciale degli architetti ha indetto un concorso di idee per “riqualificare”le case.

CAMPANIA La Regione per la mancata depurazione delle acque del litorale Domizio-flegreo: una bandiera nera “collettiva” assegnata per la terza volta alla classe politica campana. La debacle dell’anno la pessima gestione degli impianti di depurazione delle acque del litorale campano e in particolare il cattivo funzionamento di 5 impianti (Cuma, Foce Regi Lagni, Acerra, Napoli Nord e Caserta). Si tratta di depuratori fuorilegge costruiti con i fondi della Cassa del Mezzogiorno che immettono le loro acque direttamente nel mare

LAZIO – La Provincia di Latina e il sindaco di Sabaudia per le aggressioni al lago di Paola: la Provincia di Latina sta portando avanti un progetto di “riqualificazione ambientale” sul lago di Paola che nasconde però la volontà di realizzare un porto e di regolarizzare le varie situazioni di abusivismo edilizio presenti. Il nuovo Sindaco di Sabaudia, subito dopo essersi insediato ha tentato di ripristinare con ordinanza sindacale urgente la navigabilità a motore nel lago che per fortuna è stata poi annullata dagli organi di controllo.

TOSCANA – Il Comune di San Vincenzo per la speculazione edilizia nella tenuta di Rimigliano: il Comune ha avviato e dato seguito al progetto di trasformare un maxi albergo da 15 mila metri quadrati e di un centro congressi da 3 mila in un intervento alberghiero e residenziale distribuito su tutta l’area della tenuta di Rimigliano

LIGURIA – La “Porto di Imperia Spa” per aver realizzato uno degli approdi più grandi della Liguria: la società ha realizzato, nonostante l’indagine della magistratura partita a seguito della denuncia della Capitaneria di porto, una mega speculazione con oltre 1000 posti barca e un capannone per la cantieristica costruito in maniera difforme rispetto al progetto depositato e approvato. Indagati oltre al presidente della società nonché segratario generale del Comune, anche le altre due società che, insieme al Comune, compongono il Gruppo.

 

Simona Falasca

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