L’autorità di regolamentazione statunitense accusata di cattiva condotta “grave” nei test PFAS: secondo un gruppo di controllo, l’EPA avrebbe ignorato fraudolentemente le concentrazioni di “sostanze chimiche per sempre” nei pesticidi
l’EPA, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense, avrebbe intenzionalmente mentito sul fatto di non trovare “sostanze chimiche per sempre” in alcuni pesticidi. L’agenzia avrebbe infatti rinvenuto tracce di PFOS e altri tipi di PFAS nei pesticidi ma non avrebbe divulgato quanto scoperto.
È quanto emerge da alcune indagini condotte dalla no-profit Public Employees for Environmental Responsibility (PEER), guidata da ex dipendenti dell’EPA stessa.
È piuttosto scandaloso – commenta Kyla Bennett direttrice del PEER. Non puoi semplicemente ignorare le cose che non supportano la tua ipotesi. Questa non è scienza. Questa è corruzione. Posso solo pensare che stessero ricevendo pressioni dalle aziende produttrici di pesticidi.
Una notizia, quindi, piuttosto allarmante, che tra l’altro arriva esattamente un anno dopo che l’agenzia ha emesso un comunicato stampa in cui affermava piuttosto il contrario e cioè di non aver trovato sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nei test su campioni di alcuni prodotti insetticidi.
Un comunicato che contraddiceva in larga parte uno studio pubblicato dall’ex ricercatore dell’EPA che aveva riferito di aver piuttosto scovato PFAS negli stessi prodotti pesticidi.
Richiesta di ritrattazione
L’EPA ha rifiutato di commentare, affermando che “poiché questi problemi si riferiscono a un processo di reclamo formale in sospeso, l’EPA non ha ulteriori informazioni da fornire”. Ma in dichiarazioni precedenti, l’agenzia si è presentata con una presa di posizione dura nei confronti della contaminazione da PFAS. L’agenzia ha recentemente finalizzato i limiti dell’acqua potabile per i PFAS e sta classificando due tipi di PFAS come sostanze pericolose. E l’amministratore dell’EPA Michael Regan ha dichiarato pubblicamente che gli effetti negativi sulla salute dei PFAS “possono devastare le famiglie”.
L’EPA ha inoltre riconosciuto il potenziale di contaminazione da PFAS dei pesticidi, concentrandosi in quelli conservati in contenitori di plastica di polietilene fluorurato ad alta densità (HDPE), tanto che l’anno scorso l’agenzia aveva ordinato a un importante produttore di smettere di utilizzare prodotti chimici PFAS nella produzione di contenitori di plastica per pesticidi e altri prodotti.
PEER ha inviato una lettera all’agenzia chiedendo una correzione della dichiarazione pubblica dell’EPA sulle analisi dei prodotti pesticidi e conclude che mentre l’EPA cercava di confutare i risultati degli studi (uno di questi studi ha visto l’individuazione di un tipo molto dannoso di PFAS noto come acido perfluorottano sulfonico – PFOS in sei insetticidi su 10 utilizzati nei campi di cotone e nella coltivazione di altre colture), l’agenzia si impegnava in una cattiva condotta “grave” e che è “colpevole di numerosi allontanamenti dalle pratiche scientifiche ed etiche accettate“.
Non vuoi perdere le nostre notizie?
- Iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram
- Siamo anche su Google News, attiva la stella per inserirci tra le fonti preferite
Leggi anche
- PFAS in Veneto, non solo Miteni: anche Mitsubishi deve pagare la bonifica dei territori inquinati
- Pfas nell’acqua potabile: nel 2019 l’Iss consigliava limiti più bassi (ma l’Italia ha fatto “orecchie da mercante”)
- Pfas: la Solvay di Alessandria è il sito più contaminato in Europa (ed è finalmente iniziato il processo per disastro ambientale)