Su Asolo, cittadina veneta nota anche come 'la città dei cento orizzonti', potrebbe piombare una colata di cemento. Uno dei borghi più belli d'Italia è seriamente minacciato dalla cementificazione. L'attuale amministrazione infatti guarda allo sviluppo edilizio più che al consumo di suolo
Su Asolo, cittadina veneta nota anche come ‘la città dei cento orizzonti’, potrebbe piombare una colata di cemento. Uno dei borghi più belli d’Italia è seriamente minacciato dalla cementificazione. L’attuale amministrazione infatti guarda allo sviluppo edilizio più che al consumo di suolo.
La scorsa settimana, l’Amministrazione comunale di Asolo, guidata dalla Lega Nord ha presentato un piano per costruire nuovi alloggi sui colli e sui terreni circostanti e per creare una zona industriale di 75 ettari nelle vicinanze. Il risultato? Nuovi metri cubi di cemento con destinazione residenziale, commerciale e artigianale. Secondo la relazione tecnica l’obiettivo finale è la ”riqualificazione e il completamento degli ambiti di edilizia diffusa, per corrispondere alle esigenze dei nuclei familiari, favorendo la permanenza delle nuove generazioni”.
In cosa consiste il nuovo Piano di Assetto del Territorio? Spiega l’ex sindaco Daniele Ferrazza che il PAT prevede la possibilità, tra la zona collinare e la pianura, di realizzare ben 285 mila metri cubi di nuova edificazione residenziale, oltre 700 villette di 400 metri cubi ciascuna o più di mille appartamenti (di 90 metri quadrati). “Un’assurdità, considerando che il precedente Piano regolatore generale, approvato nel 1998, prevedeva già nuovi insediamenti per 150 mila metri cubi, mai richiesti dal mercato e quindi mai realizzati. Parte di queste costruzioni potranno essere realizzate in campagna e in collina grazie al sistema della ‘Edificazione diffusa’, un criterio che, facendo leva sul pretesto della ‘casa del figlio’, consente di costruire nuove abitazioni in un contesto di case sparse in zona agricola”.
Per questo, domenica scorsa, un gruppo di residenti è sceso in piazza per protestare con in mano una petizione firmata quel giorno da 500 persone, per chiedere che i piani dell’amministrazione leghista vengano fermati. La petizione è intitolata In difesa di Asolo.
Ne è nato uno scontro che ha valicato anche i confini nazionali. La notizia ha attraversato la Manica tanto che a trattarla è stato anche il Guardian. Residenti illustri del passato hanno amato Asolo, da D’Annunzio a Eleonora Duse, dalla Regina d’Inghilterra a Robert Browning. Quest’ultimo ha chiamato il suo ultimo volume di poesie “Asolando”
Ma la protesta, capeggiata da Ferrazza, non si ferma: “Per l’amore che provo per questa parte d’Italia non intendo lasciare nulla di intentato per difenderla dall’aggressione e dal saccheggio di un manipolo di persone, senza storia e senza scrupoli di coscienza”.
La cosiddetta “perla di Treviso”, Asolo, va dunque difesa.
Per firmare la petizione clicca qui.
Francesca Mancuso
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