Sono scatti che lasciano poco spazio all’immaginazione: l’Artico si sta trasformando diventando sempre più verdeggiante.
Sono scatti che lasciano poco spazio all’immaginazione: l’Artico si sta trasformando diventando sempre più verdeggiante.
Le oltre 87mila immagini satellitari diffuse dalla Nasa e scattate nel periodo compreso tra il 1984 e il 2012 mostrano come la tundra che va dall’Alaska al Canada è cambiata.
In uno studio pubblicato su Nature Climate Change c’è il monitoraggio di oltre 10 milioni di metri quadrati, una mappa dettagliata che ci fa capire quanto la mano dell’uomo e i cambiamenti climatici stiano distruggendo l’Artico.
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“Ciò che vediamo è la prova evidente dell’impatto umano sulla vegetazione e dei gas serra emessi”, si legge nello studio.
I ricercatori utilizzando un algoritmo di rilevazione hanno cercato di capire se questa tendenza ecologica, ovvero la trasformazione dell’Artico in aree verdeggianti, si sarebbe comunque verificata anche senza l’intervento dell’uomo. L’esito è stato negativo e i risultati chiari: la natura da sola non avrebbe potuto portare a tutto ciò.
Solo qualche giorno fa, vi avevamo parlato della neve rosa, una colorazione dovuta a un’alga che provoca lo scioglimento rapido del manto nevoso e ancora dell’allarme lanciato dalla Nasa sul record negativo raggiunto dal ghiaccio marino.
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Adesso arrivano queste immagini che dimostrano l’aumento delle temperature che hanno ripercussioni sul suolo, sul paesaggio e sul normale ciclo dell’acqua.
Un evento catastrofico già ipotizzato da Peter Wadhams, professore Polar Ocean Physics Group dell’Università di Cambridge secondo cui il Polo Nord potrebbe scomparire entro l’inizio del 2017. Gli ultimi dati del National Snow and Ice Data Centre parlano chiaro: la superficie ghiacciata del Polo si è ridotta a 11,1 milioni di chilometri quadrati, a differenza della media degli ultimi 30 anni che si aggira intorno ai 12,7.
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Il risultato? Inondazioni, instabilità meteorologica, cicloni e tornado fuori stagione; aumento del livello dei mari e il cambiamento del ciclo delle correnti a causa dell’acqua dolce immessa negli oceani. Insomma un vero e proprio disastro mondiale.
Dominella Trunfio
Foto: Nasa