L’attore è stato ospite dell’Austrian World Summit, una conferenza globale sul cambiamento climatico, e ha fatto la sua proposta per sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica verso gli effetti dei cambiamenti climatici
Arnold Schwarzenegger ha parlato di cambiamenti climatici ed ha espresso una posizione molto forte, che ha creato grande dibattito. Ha infatti sostenuto che lo sforzo globale per mitigare gli effetti del cambiamento climatico è paralizzato dal suo fondamentale problema di comunicazione. Ha spiegato:
Finché continueranno a parlare di cambiamento climatico globale, non andranno da nessuna parte. Perché a nessuno importa nulla di questo. Quindi la mia idea è di riformulare la questione e comunicare in modo diverso, dicendo alla gente che stiamo parlando di inquinamento. L’inquinamento crea il cambiamento climatico e l’inquinamento uccide.
L’appello al movimento ambientalista
Il settantacinquenne culturista, attore ed ex governatore della California è diventato una voce pubblica sul cambiamento climatico grazie al suo ruolo di ospite dell’Austrian World Summit, una conferenza globale sul cambiamento climatico. Ha dichiarato:
Sono in missione per ridurre i gas serra in tutto il mondo perché mi interessa avere un corpo sano e una Terra sana. È per questo che mi batto. E questa è la mia crociata.
Ma non è la prima volta che Schwarzenegger fa parlare di sé per le sue uscite in tal senso. Lo scorso mese, infatti, aveva scritto un editoriale in cui ha lanciato un appello verso il movimento ambientalista che poi aveva rilanciato anche all’Austrian World Summit.
In pratica ha chiesto di adattarsi ai tempi che cambiano, il che, a suo dire, include il “rebranding” delle comunicazioni relative al cambiamento climatico e l’adozione di una crescita che coinvolga progetti di energia pulita.
Un ambientalismo basato sulla costruzione di progetti di energia pulita
Non appena è stato coinvolto, Schwarzenegger ha subito notato che il “marketing” ambientalistico non funzionava, parlando di cambiamento climatico quando, secondo lui, si doveva parlare di inquinamento e delle 7 milioni di persone che muoiono ogni anno soffocate dall’aria avvelenata dai combustibili fossili.
Per far sì che avvenga una svolta, l’ex governatore della California ha dettato la sua linea:
Abbiamo bisogno di un nuovo ambientalismo basato sulla costruzione, sulla crescita e sul buon senso. Il vecchio ambientalismo aveva paura della crescita. Odiava costruire. Molti di voi conoscono questo stile: protestare contro ogni nuovo sviluppo, incatenarsi alle attrezzature di costruzione e usare cause legali e permessi per rallentare tutto. Oggi chiedo un nuovo ambientalismo, basato sulla costruzione dei progetti di energia pulita di cui abbiamo bisogno il più velocemente possibile. Dobbiamo costruire, costruire, costruire.
A suo dire sarà un fallimento “non crescere e adeguarsi ai tempi, non ascoltare le persone e non utilizzare gli strumenti a nostra disposizione”. Non si può più sopportare ritardi in questa emergenza e ha quindi invitato tutti i governi del mondo a “spianare la strada a progetti ecologici, ad avviare la costruzione e a porre fine all’inquinamento”.
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