L’aria dell’Italia è la più inquinata di tutta Europa, la classifica che rivela quanto smog respiriamo

Nelle città settentrionali del nostro Paese si respira aria avvelenata: i livelli di polveri sottili sono fra i più alti di tutto il Vecchio Continente, come rivelato da un recente report dell'Agenzia Europea dell'Ambiente. Così l'inquinamento sta portando alla morte prematura dei nostri bambini...

Lo smog è un killer silenzioso che ogni anno miete decine di migliaia di vittime in Europa. A essere particolarmente esposti a questa enorme minaccia sono i bambini e ragazzini: annualmente circa 1200 minori muoiono, avvelenati dall’inquinamento atmosferico. A lanciare l’allarme l’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, in cui le città italiane si posizionano fra le più pericolose in cui respirare.

Sebbene le emissioni dei principali inquinanti atmosferici siano diminuite negli ultimi decenni, i livelli di smog sono tutt’altro che sicuri in diverse zone del Vecchio Continente.

La funzionalità polmonare e lo sviluppo polmonare dei bambini sono influenzati dall’inquinamento atmosferico, in particolare da ozono e biossido di azoto (NO2) a breve termine e da particelle fini (PM 2,5 ) a lungo termine. L’esposizione materna all’inquinamento atmosferico durante la gravidanza è legata al basso peso alla nascita e al rischio di parto prematuro. – mettono nero sul bianco il team di esperti dell’Agenzia Europea dell’Ambiente – Dopo la nascita, l’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di diversi problemi di salute, tra cui asma, una ridotta funzionalità polmonare, infezioni respiratorie e allergie.

Può anche aggravare condizioni croniche come appunto l’asma, che affligge il 9% dei bambini e degli adolescenti in Europa, oltre ad aumentare il rischio di alcune malattie croniche che si sviluppano nell’età adulta.

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Nelle città italiane del Nord livelli elevatissimi di polveri sottili

I dati raccolti si riferiscono al 2021 e riguardano anche Paesi extra-Ue, fra cui l’Islanda, la Norvegia, la Svizzera e la Turchia. Nel corso di quell’anno oltre il 90% della popolazione europea è stata esposta a livelli nocivi di biossido di azoto, ozono e particolato fine (PM 2,5).

Il PM 2,5 è uno degli inquinanti più dannosi per la salute umana, con l’esposizione al PM 2,5 una delle principali cause di ictus, cancro e malattie respiratorie. – si legge nel report – Nel 2021, il 97% della popolazione urbana è stata esposta a concentrazioni di PM 2,5 superiori alla linea guida annuale dell’OMS del 2021 pari a 5 µg (microgrammi)/m 3.

In questo contesto il nostro Paese registra un triste primato. Secondo i dati preliminari che si riferiscono al periodo compreso fra 2021 e il 2022, l’Italia spicca per le sue alte concentrazioni di PM 2,5, che sono state evidenziate anche in altre zone dell’Europa centro-orientale. A destare particolare preoccupazione è l’area della Pianura Padana.

Da bollino rosso Cremona, al quartultimo posto (327esima in classifica) fra le città europee con più elevati livelli di particolato sottile nell’aria, mentre Padova è 367esima in classifica, preceduta da Milano, che si posiziona al 349esimo posto.

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@EEA

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Insomma, l’aria in queste città del Nord è davvero irrespirabile e a pagarne le spese sono innanzitutto i nostri bambini e i soggetti più vulnerabili.

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Fonte: EEA

 

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