L'Ater del Comune di Roma ha deciso di seguire l'esempio di città come Asti ed utilizzare i pipistrelli per la lotta biologica alle zanzare.
Quando è il caso di dire che il pipistrello salva una città. Non siamo a Gothan City, ma a Roma e il nemico da sconfiggere non è né Jocker, né CatWoman, bensì la famigerata zanzara tigre. Solo che il pipistrello in questione non è uno, ma decine di chirotteri affamati che non abitano nella BatCaverna, ma nelle Bat-box – letteralmente scatole per pipistrelli – appena installate dall‘Ater nel quartiere Corviale.
L’istituto che gestisce le case popolari nella capitale ha deciso di seguire l’esempio di città come Asti ed utilizzare i pipistrelli per la lotta biologica alle zanzare. Niente insetticida, niente disinfestazioni, niente piastrine, né candele alla citronella perché ci pensano questi piccoli mammiferi a farle fuori tutte in poco tempo. Ogni pipistrello, infatti, può cibarsi di duemila insetti per notte risultando un alleato perfetto e completamente naturale alla lotta contro le zanzare, uno dei maggiori incubi dell’estate.
Ed è così sono state montate negli stabili di Corviale di proprietà dell’ente ben 25 casette per offrire rifugio ai pipistrelli, “un segnale importante sulla strada del rispetto e della tutela ambientale” – ha dichiarato Luca Petrucci, presidente dell’Ater – “l’intenzione quella di coinvolgere nell’iniziativa, dopo l’esperimento-pilota di Corviale, via via tutti gli stabili che insistono sulle nostre proprietà, compatibilmente con le caratteristiche strutturali del territorio, perché crediamo fermamente in questo progetto che permette di conciliare le esigenze degli utenti con la tutela e il rispetto dell’ambiente“.
Gli effetti però di questa inizitiva, non saranno però immediati in quanto l’installazione delle bat-box darà inizio all’insediamento dei pipistrelli che cominceranno ad essere efficaci nei prossimi mesi e, più concretamente a partire dal prossimo anno.
E per chi volesse “ospitare” un pipistrello e mandare in pensione i maleodoranti quanto poco salubri zampironi, può provare a costruirsela da sé: il Museo di Storia Naturale “La Specola“ di Firenze, promotore del progetto “Un pipistrello per amico“, dà tutte le informazioni per costruire la propria personale bat-box. Se il fai-da-te però non è il vostro forte, potete acquistarla direttamente al supermercato. Ma solo in Toscana dove sono state messe in vendita, da oltre un anno, bat-box in legno multistrato di betulla, senza colle e coloranti nocivi, inodori, e delle dimensioni giuste (circa 35 centimetri di larghezza per 60 d’altezza e solo 5 centimetri di spessore) per favorire l’insediamento.
Una volta armati di bat box, attenzione a dove decidete di inserirla in quanto la localizzazione è fondamentale: è consiglibile montarle su una parete esterna di casa, a circa 4 metri d’altezza dal suolo, meglio se vicino alla vegetazione oppure su un tronco d’albero.
Simona Falasca