La violenta eruzione vulcanica che cambiò il clima dell’Antartide e bucò l’ozono

Circa 17.500 anni fa, in Antartide una lunga serie di eruzioni vulcaniche cambio letteralmente il clima dell'area, aprendo un buco nell'ozono

Circa 17.500 anni fa, in Antartide una lunga serie di eruzioni vulcaniche cambio letteralmente il clima dell’area, aprendo un buco nell’ozono.

Le eruzioni del monte Takahe nel corso dei 192 anni successivi modificarono il clima dal Polo Sud, contribuendo a riscaldare l’emisfero meridionale dall’era glaciale più recente fino a circa 17.700 anni fa. Cenere, magma e gas vennero emessi dall’enorme vulcano situato nella parte occidentale dell’Antartide, dando luogo a vari scioglimenti dei ghiacci polari in tutto l’emisfero meridionale.

“Le misure chimiche dettagliate nei corpi di ghiaccio antartico mostrano che le massicce eruzioni ricche di alogeni provenienti dal vulcano Takahe coincidono esattamente con l’inizio del più rapido e diffuso cambiamento climatico nell’emisfero meridionale durante la fine dell’ultima glaciazione e l’inizio delle crescenti concentrazioni globali di gas a effetto serra”, ha spiegato Joseph R. McConnell, del Desert Research Institute (DRI).

I cambiamenti climatici che hanno avuto inizio 17.700 anni fa portarono anche a uno spostamento improvviso dei venti occidentali che circondavano l’Antartide, con corrispondenti cambiamenti nella portata dei ghiacciai e nelle correnti oceaniche. La prova di queste variazioni si trova in molte aree dell’emisfero meridionale ma la loro origine finora era rimasta in gran parte inspiegata.

“Sappiamo che il rapido cambiamento climatico in quel momento fu innescato dalle modifiche dell’isolamento solare e dagli strati di ghiaccio dell’emisfero settentrionale”, ha spiegato McConnell. “I cicli glaciali e interglaciali sono guidati dal sole e dai parametri orbitali della Terra che influenzano l’insolazione solare (intensità dei raggi solari) così come i cambiamenti negli strati di ghiaccio continentali e nelle concentrazioni di gas serra”.

Adesso, secondo gli scienziati, è possibile ipotizzare che le eruzioni ricche di alogeni crearono un buco nell’ozono stratosferico in corrispondenza dell’Antartide che, analogamente a quello “moderno” portò a grandi cambiamenti nella circolazione atmosferica e nel clima di tutto l’emisfero sud. Secondo i ricercatori è difficile che possa essere stata solo una coincidenza.

Inoltre, queste eruzioni – contenenti elevati livelli di acido fluoridrico e metalli pesanti tossici – si estesero almeno per 2.800 chilometri dal monte Takahe e probabilmente raggiunsero la parte meridionale del Sud America.

Come sono stati scoperte e verificate questi imponenti eruzioni vulcaniche antartiche?

Il laboratorio guidato dal prof. McConnell ha misurato ad alta risoluzione i nuclei di ghiaccio estratti dall’Antartide. In uno di essi, il West Antarctic Ice Sheet Divide (WAIS Divide), estratto da una profondità di 3.405 metri, sono stati trovati più di 30 elementi chimici diversi. Le analisi successive hanno permesso di capire che erano legati alle eruzioni vulcaniche.

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“Questi dati precisi e ad alta risoluzione dimostrano che l’anomalia chimica osservata nel nucleo di ghiaccio del WAIS Divide è il risultato di una serie di eruzioni del monte Takahe situato 350 chilometri a nord”, ha spiegato Monica Arienzo, assistente di ricerca di idrologia del DRI. “Immaginate gli impatti ambientali, sociali ed economici se una serie di eruzioni potessero durare per quattro o cinque generazioni nelle latitudini più basse o nell’emisfero settentrionale dove vive la maggior parte di noi!”.

Francesca Mancuso

Foto cover

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