Tracce di cocaina nei fiumi europei stanno mettendo in serio pericolo le anguille.
Tracce di cocaina nei fiumi europei e pare che, per questo, le anguille siano a rischio estinzione. No, non è uno scherzo ma il risultato di uno studio di tutto rispetto: basterebbero pochi giorni di esposizione perché la droga si accumuli nel cervello, nei muscoli, nella pelle e in altri tessuti mettendo la fauna ittica in serio pericolo.
Ad affermarlo è una ricerca coordinata da Anna Capaldo dell’Università Federico II di Napoli, secondo cui le tracce di cocaina presenti nei fiumi – che vanno sommate all’inquinamento, ovvio – soprattutto vicino alle grandi città, sono sufficienti a provocare effetti nei pesci che potrebbero metterne in pericolo la sopravvivenza, proprio come nel caso delle anguille.
È chiaro, dunque, che non soltanto residui di cosmetici e farmaci vanno a finire nei corsi d’acqua delle nostre città, ma anche droghe pesanti che danneggiano i muscoli dei pesci compromettendone anche le migrazioni.
Lo studio
Nel corso delle analisi, i ricercatori hanno messo in luce la concentrazione di cocaina in un campione di anguille europee, arrivando a constatare che la droga si era accumulata nel cervello, nei muscoli, nella pelle e in altri tessuti. Soprattutto i muscoli sono risultati gli organi più danneggiati e con cambiamenti negli ormoni presenti.
“Abbiamo scelto le anguille perché sono considerate in pericolo di estinzione e per il fatto che sono pesci molti grassi, il che favorisce l’accumulazione delle sostanze. Questi animali affrontano migrazioni anche di 6 mila chilometri, che richiedono riserve di energia e muscoli in perfetta salute per essere completate”, ha spiegato Anna Capaldo.
Ovviamente, gli studiosi pensano che i danni potrebbero riguardare anche altri animali marini.
“Soprattutto i pesci stanziali potrebbero avere conseguenze dalla presenza di cocaina nell’acqua a queste concentrazioni. Inoltre bisogna pensare che sono presenti anche molte altre sostanze pericolose, da altri stupefacenti a farmaci a metalli e l’effetto combinato è da valutare, cosa che vorremmo fare in uno studio successivo”.
E quanto alle conseguenze per l’uomo? Pare non ci sia una bioaccumulazione nel muscolo, che sarebbe la parte edibile per noi. “Non sappiamo però cosa succede quando l’animale muore e l’effetto che ha la cottura. Anche qui servono altre ricerche”, concludono gli esperti. Ma potrebbe essere certa una conseguenza negativa soprattutto lungo tutta la catena alimentare.
Anguille drogate, l’ironia sui social
La notizia ha dell’incredibile, diciamocelo. Ma se poniamo un attimo di attenzione, è del tutto sconvolgente che si sia arrivati fino a qui.
Che le anguille siano imbottite anche di cocaina ha suscitato un po’ di ilarità nei social, che noi siamo pronti ad accogliere per alleggerire un minimo un simile disastro:
Università Federico II di #Napoli. Anguille a rischio per la troppa #cocaina presente nei fiumi. I pesci abbandonano le acque per aprire ristoranti fashion con Carlo #Cracco a Milano.
— fabrizio bragagnolo (@oncewerechiuzzi) 22 giugno 2018
Allarme tracce di cocaina nei fiumi europei, le anguille girano tutte in impennata con dei T-Max 600 truccati.#cocaina#anguille#fiumidrogati
— Sfiga&Catrame (@SfigaCatrame) 21 giugno 2018
“L’eccessiva presenza di cocaina nei fiumi sta mettendo a rischio le anguille europee” mi ha appena riferito una trota.#fiumi #inquinamento
— ZioGnagno (@ZioGnagno) 21 giugno 2018
“Troppa cocaina nei fiumi: a rischio le anguille europee”
– Al Mar dei Sargassi preferiscono Ibiza.— Andrea Piccioni (@lunalibera) 21 giugno 2018
Presto. Un bel piatto di anguille in umido! https://t.co/Z9noVcDK9F
— Водка Мадонна ???? (@Budulacci70) 21 giugno 2018
Lapo in tribunale per disastro ambientalehttps://t.co/zRbrNwWPgP
— Whiskered (@funkyoulow) 22 giugno 2018
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Germana Carillo
Anguille drogate di cocaina nei fiumi europei