Ricorre oggi l’anniversario della morte di Angelo Vassallo, il primo cittadino di Pollica, piccolo comune del Cilento, che nella notte del 05 Settembre di un anno fa fu freddato con 7 colpi di pistola. Ma, ad un anno dal tragico evento, dell’ “omicidio Vassallo” ancora non si conosce la verità, più chiari i possibili moventi
Ricorre oggi l’anniversario della morte di Angelo Vassallo, il primo cittadino di Pollica, piccolo comune del Cilento, che nella .
Anche noi vogliamo ricordare quest’uomo, il cui impegno ambientale, oltre ad essere un esempio per tutti noi, ha portato alla sua elezione, sostenuta anche da GreenMe.it, come personaggio ambiente 2010, riconoscimento riservato alla persona che si è maggiormente prodigata a favore dell’ambiente e che si è contraddistinta per aver influenzato in maniera determinante comportamenti e politiche sostenibili nel Paese.
E, diventato sindaco per la prima volta nel 1995, Vassallo si contraddistinse da subito per le battaglie ambientali e per l’infaticabile attività di recupero e valorizzazione dei luoghi del suo territorio, oltre che per il desiderio di fare il bene della sua gente e dell’ambiente e del suo territorio.
“Quando Vassallo ha preso in mano i 2.500 abitanti di Pollica – ricorda Legambiente in un comunicato- delle frazioni marine di Pioppi e Acciaroli e quelle montane di Celso, Cannicchio e Galdo, Angelo Vassallo ha trovato un territorio degradato e una costa anonima, anni luce lontana da quei luoghi che Legambiente riconosce e premia, da oltre dieci anni, come una delle perle del mare italiano. A Vassallo, va il merito di aver ridato alle coste cilentane un mare cristallino grazie all’ampliamento del depuratore di Acciaroli e Pioppi, un mare “da bere”, come testimoniato da una delle sue più belle foto ricordo. Iniziative come questa sono valse alla sua terra il riconoscimento delle Cinque Vele di Legambiente e Touring Club Italiano dal 2000 a oggi e addirittura il primo posto in classifica proprio nelle due ultime edizioni della Guida Blu”.
Ma, ad un anno dal tragico evento, dell’ “omicidio Vassallo” ancora non si conosce la verità: mancano, soprattutto, i nomi di coloro che hanno premuto il grilletto e dei loro mandanti. Più chiari i possibili moventi: dal business dell’edilizia, al traffico di droga, le piste battute in questi 12 mesi dalla Procura di Salerno, diretta da Franco Roberti, sono tante. Forse troppe.
Così, la vicenda assume le caratteristiche di un vero e proprio rompicapo e la verità appare davvero lontana, come confermano anche i familiari dell’ex-sindaco: ”la soluzione è molto più complessa di quanto si pensi – spiega Dario Vassallo, fratello del sindaco pescatore e presidente della “Fondazione Angelo Vassallo” – ho molti dubbi che si possa giungere alla verità”.
Legambiente sottolinea, infine, come, “in questi giorni in cui si discute delle misure contenute nella manovra finanziaria che mettono a repentaglio il futuro dei piccoli Comuni del nostro Paese, l’esempio di Vassallo dovrebbe servire da ammonimento contro una scelta di questa natura”.
Roberta Ragni